Finalmente sono arrivate le schede ospedaliere e territoriali. Ma lo sforzo della Regione Veneto doveva essere maggiore, per consentire scelte più coraggiose e soprattutto per aumentare la capacità della sanità territoriale.
di Stefano Tabarelli
Le osservazioni che l’UGL Sanità Veneto ha evidenziato sulle schede ospedaliere e territoriali, durante l’audizione presso la V Commissione Consigliare Regionale sono state le seguenti: per quanto riguarda l’assistenza territoriale, si propone di implementare la figura del geriatra familiare, figura centrale per un approccio preventivo alla pluripatologia con l’obiettivo della stabilizzazione della situazione patologica in corso ed un miglioramento della qualità della vita. Riguardo invece alle strutture intermedie: visto che la mobilità passiva è proporzionata ad alcune specialità ben definite, si ritiene opportuno evidenziare la mancanza di posti letto per la riabilitazione cardiologica. Infatti crediamo che tale specialità debba essere considerata attraverso la definizione di Unità Riabilitative Territoriali Cardiologiche in strutture polifunzionali o polispecialistiche.
In merito alla rete di emergenza ed urgenza territoriale ed ospedaliera: la rete di emergenza dovrà avere un tempo di intervento ridotto, visto che in caso di paziente critico sono proprio i primi minuti ad essere importanti per la salvaguardia e stabilizzazione del paziente. Riteniamo che ci debba essere un potenziamento per quanto
riguarda il servizio di eliambulanza. Le ambulanze di supporto di base delle funzioni vitali potranno essere potenziate non solo con le figure OSS (Operatore Socio Sanitario), ma anche con le figure dell’ OSS con formazione complementare in assistenza sanitaria. Inoltre riteniamo che il soccorritore volontario debba avere una più ampia competenza sul BLS (Basic Life Support), attraverso corsi mirati gestiti dalle aziende Ulss o strutture private accreditate.
Per le strutture dismesse: queste dovranno essere vendute, il ricavato dovrà essere investito nel Fondo per la non autosufficienza e disabilità. Riguardo all’accorpamento dei dipartimenti a livello interprovinciale (in merito a prevenzione ecc…), non è stata considerata la politica di accorpare i vari dipartimenti come ad esempio quello della prevenzione. Infatti si dovrebbero creare dipartimenti interprovinciali che diminuirebbero i costi di gestione. Per l’accorpamento degli uffici delle risorse umane, un ulteriore passo in avanti per diminuire i costi di gestione sarebbe stato accorpare tutti gli uffici delle risorse umane creando un ufficio provinciale con lo scopo di creare uniche liste di concorso per il reclutamento del personale medico e paramedico. In questo modo si risparmierebbe nella gestione del personale. In merito ai primariati, riteniamo opportuno proporre che i primariati siano per alcune aree di tipo provinciale, ad esempio oncologia e neurologia.
Sulla gestione informatica, proponiamo di creare un’unica rete informatica regionale per la gestione delle ULSS. Pertanto siamo convinti che la Regione avrebbe dovuto affrontare le schede ospedaliere e territoriali con senso di investimento nel territorio e nelle strutture intermedie per dare un’ immediata risposta al cittadino utente.
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