Sabato 16 si svolgerà a Verona, all’Ospedale Borgo Roma il XVI Congresso della Sezione Triveneto della Società Italiana per lo Studio dell’Arteriosclerosi (SISA) dal titolo: “Aterosclerosi e Trombosi: come intervenire?”.
Questo evento, che si ripete a Verona a distanza di 2 anni, si propone di esaminare le più recenti acquisizioni riguardanti le interazioni fra aterosclerosi e trombosi e gli attuali indirizzi terapeutici.
L’argomento è particolarmente importante se si considera che le malattie cardiovascolari legate all’aterosclerosi sono ancora la prima causa di morte in Europa. La buona notizia è che si comincia a vedere una loro riduzione, grazie al diffondersi di politiche di prevenzione, anche nei Paesi dell’Europa centrorientale dove all’inizio del 2000 vi era stato un netto incremento.
Questi dati, tratti dall’ultimo rapporto statistico della European Heart Network del 2012, sono comunque ancora piuttosto impressionanti.
Ogni anno infatti le malattie cardiovascolari uccidono più di 4 milioni di persone in Europa e sono causa del 47% di tutti i decessi. Le principali forme di malattie cardiovascolari sono le malattie cardiache coronariche, l’ictus e le malattie dell’aorta e delle arterie degli arti inferiori.
Numerosi aspetti riguardanti gli stili di vita, come fumo, dieta, attività fisica e consumo di alcolici, sono corresponsabili di questo quadro. In Europa ogni anno il fumo di sigaretta uccide più di 1,2 milioni di persone, e per 450 mila fumatori la causa del decesso è un evento o una malattia cardiovascolare. Anche se in molti Paesi il numero dei fumatori è andato diminuendo, la percentuale di fumatori è ancora attorno al 30% e ultimamente il trend di riduzione sta rallentando, soprattutto per l’aumento delle donne fumatrici che ormai fumano quanto gli uomini e delle adolescenti che fumano più dei compagni maschi.
Per quanto riguarda la dieta, le abitudini a tavola, un tempo molto diverse tra Paese e Paese, stanno ora diventando più simili, ma il risultato è che mentre sta migliorando la dieta dei Paesi nordici e occidentali, peggiora quella dei Paesi dell’Europa del Sud, come l’Italia, del Centro e dell’Est.
Poche persone esercitano un’adeguata attività fisica: quasi ovunque si tende a seguire stili di vita sedentari e a fare poco sport. Questo si ripercuote anche nel progressivo incremento del numero di soggetti obesi, sia adulti sia bambini, ormai elevato in tutta Europa, anche se con qualche differenza importante tra i diversi Paesi.
Oltre agli stili di vista scorretti, vanno ricordati gli altri fattori di rischio per le malattie cardiovascolari di tipo patologico o fisiologico, come il diabete, l’ipertensione e l’ipercolesterolemia. Il diabete in particolare ha una prevalenza elevata in Europa e continua ad aumentare rapidamente con le caratteristiche di una vera e propria epidemia. Negli ultimi 10 anni infatti l’aumento è stato superiore al 50% in molti Paesi.
Tutto ciò ha una ricaduta economica pesantissima per le Nazioni Europee. L’Unione Europea da sola spende oltre 196 miliardi di euro l’anno per le malattie cardiovascolari, ben il 54% come spese sanitarie dirette, il 24% come perdita di produttività e il 22% come spese sociali. Le spese sanitarie dirette corrispondono a 212 euro all’anno pro capite, il 9% di tutta la spesa sanitaria, risultano quindi le malattie che hanno i costi economici, oltre che umani, più elevati d’Europa.
È per questo che è fondamentale che la gente comprenda da un lato la gravità del problema, dall’altro che, anche e soprattutto con l’impegno personale, è possibile modificare l’evoluzione dell’aterosclerosi attraverso l’adozione di uno stile di vita che comprenda una alimentazione sana e bilanciata, una regolare attività fisica e, in particolare, l’abolizione del fumo di sigaretta.
Dell’Ufficio Comunicazione Esterna
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona
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