Certamente il maltempo del venerdì e parte del sabato ha inciso per la diminuzione della circolazione in particolare le due ruote
Il terzo fine settimana del mese di agosto (dal 19 al 21) ha fatto finalmente segnare un calo delle vittime rispetto a tutti i precedenti weekend estivi. Sono 25 i decessi sulle strade.
Nel fine settimana precedente i decessi erano stati 40.
Non si è verificato nessun incidente plurimortale. E’ molto probabile che il cattivo tempo di venerdì 19 e in parte di sabato 20 agosto abbia inciso con un calo notevole della circolazione specie dei motociclisti e ciclisti.
Veicoli
Nelle 72 ore, hanno perso la vita 7 automobilisti, 12 motociclisti, 3 ciclisti e 3 pedoni.
Strade
Due sinistri mortali sono avvenuti in autostrada. Molti sulle strade extraurbane principali 16.
Incidente più frequente
La fuoriuscita del veicolo senza il coinvolgimento di terzi è stata la causa di 4 vittime fatali.
Età delle vittime
Fra le 25 vittime, 12 avevano meno di 35 anni. Fra loro anche ragazzino di 15 anni investito a bordo strada a Porcia (PN) da una conducente ubriaca. La vittima più anziana una donna di 89 anni.
Incidenti regione per regione
Sono state 3 le vittime in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Veneto, 2 vittime nel Lazio, Basilicata, Sicilia, 1 vittima mortale in Friuli, Puglia, Campania, Abruzzo.
Per la seconda volta dal mese di maggio scorso i decessi nei fine-settimana sono stati meno di 30.
La toccante testimonianza di una mamma
È doveroso per me spendere due parole per una tragedia evitabile che nell’immediatezza dei fatti sconvolge e indigna ma poi sarà dimenticata come tante altre! Mi sento emotivamente coinvolta in questi fatti per due motivi: Federica Wagner è stata compagna di classe delle mie figlie gemelle Ornella e Barbara alle elementari e, come molti di voi sanno, Ornella l’ha tristemente preceduta 6 anni fa! Oggi il mio “j’accuse” è rivolto alle istituzioni che poco fanno o quasi nulla, affinché tutto ciò possa essere se non evitato almeno limitato! Ci deve essere uno “scatto culturale” a partire dall’uso della parola con la quale vengono definiti questi eventi: incidente!!!
Già di per sé questa parola deresponsabilizza chi lo causa perché ammette la componente della fatalità in un evento determinato dal libero arbitrio: il conducente HA SCELTO di correre a folle velocità e travolgere l’auto dove viaggiava Federica senza lasciarle scampo! Anche i media hanno il dovere di raccontare i fatti come realmente accadono: troppe volte leggo “auto impazzita travolge e uccide un pedone” come se la macchina avesse fatto tutto da sola! Oppure: “pirata della strada uccide motociclista e fugge”, regalando a un essere inutile un’aura di mistero che riporta ai racconti d’infanzia dove i pirati erano quasi degli eroi!
Inoltre, per “par condicio” questi eventi dovrebbero essere enumerati così come viene fatto per i femminicidi! Negli ultimi weekend estivi, i morti sulle strade sono stati dai 35 ai 40, i femminicidi, ovviamente ugualmente orribili, sono stati 39 dall’inizio dell’anno! Non sono dati che mi sono inventata ma dati registrati da ASAPS ovvero ASSOCIAZIONE SOSTENITORI ed AMICI della POLIZIA STRADALE.
Purtroppo chi muore per incidente stradale non fa notizia perché non c’è fango dove sguazzare, al contrario di un femminicidio che cattura l’attenzione di testate giornalistiche importanti e se ne parla a manetta per giorni e giorni!!! La vita limpida e cristallina di questi ragazzi non fa audience, a loro vengono riservati i tre giorni canonici(il morto si piange 3 giorni)e pace all’anima loro!!! Infine il capitolo giustizia: la pena deve essere certa e severa!!! Soltanto con azioni repressive si potranno limitare queste tragedie!
È stato introdotto l’OMOCIDIO STRADALE, ma di fatto non c’è stato un vero inasprimento delle pene e con il rito abbreviato a cui ricorrono questi individui, spesso la fanno franca! Assicurare una punizione esemplare serve anche a restituire a questi morti e ai loro familiari superstiti la loro dignità di vittime! Io non mi sento di dire come tanti, Federica riposa in pace, perché a 24,30 anni, non si può riposare, si deve vivere, si deve mordere la vita, si devono fare progetti per un futuro che NESSUNO ha il diritto di interrompere per una scelleratezza!
Il mio abbraccio forte forte e purtroppo consapevole va a Mariella, a suo marito e a Martina che ricordo piccola piccola in braccio alla sua mamma quando ci incontravamo a scuola per prendere le nostre bambine inconsapevolmente legate da un destino che qualcuno ha cambiato loro nell’arco di una frazione di secondo!
Santa Sciuto