Dopo il terminal dell’Interporto Quadrante Europa e prima della tabella d’ingresso a Caselle di Sommacampagna si dirama, a destra, via Cason il cui primo tratto attraversa la vecchia ma ben ristrutturata Corte Ca’ Nova. L’abitato pare affidarsi all’affresco mariano (protetto da un vetro) posto all’angolo d’un edificio ed opera di Ornella Castagna.
L’atmosfera d’altri tempi, comunque suggestiva, non va d’accordo, però, con le biasimevoli condizioni del manto viario, dissestato oltre la decenza. Lo stesso incrocio davanti alla corte è completamente non protetto da opportuna segnaletica orizzontale, con strisce del tutto stinte che costituiscono un plateale pericolo alla sicurezza della circolazione. Prima e dopo Corte Ca’ Nova l’asfalto è da rifare, compreso un dosso artificiale distrutto e dai suoi resti che languiscono tra la carreggiata ed i suoi bordi. Una serie di insidiose buche funesta la strada priva anche di linea di mezzeria, la banale striscia longitudinale che darebbe garanzie di percorribilità anche in caso di nebbia.













L’indecente quadro dell’arteria pare non interessare a nessuno, nemmeno agli stessi utenti. E costituisce una stonatura a quanto diramato trionfalmente ancora il 19 giugno 2018, con l’accettazione da parte di Rfi (Rete ferroviaria italiana) “delle osservazioni presentate dall’Amministrazione comunale per riqualificare via Canova e via Cason grazie alla costruzione della nuova Tav Brescia-Verona”. Le buone intenzioni concordate allora avrebbero previsto la realizzazione nei due percorsi d’un “nuovo tratto di pista ciclabile, un viale alberato e due rotonde agli incroci con via Macaccara e via Verona”. Era stata la stessa assessore all’Urbanistica (ed a Programmazione interventi per abbattimento barriere architettoniche ed Ambiente) del Comune di Verona, Ilaria Segala, a rendere pubblico l’accordo, dopo aver incontrato i tecnici di Rfi, società committente dell’opera e di Cepav Due, general contractor.
«Questa importante opera – aveva commentato Segala – avrà dei risvolti positivi per tutto il territorio. Per quanto riguarda la riqualificazione di via Cason si partirà già dal 2019, mentre per il “nodo Verona”, oggetto di altre procedure autorizzative, occorreranno altri 3 anni. La proposta, infatti, dovrà essere trasmessa al Ministero».
Il 2021 è agli sgoccioli e via Cason (almeno la porzione che attraversa Corte Ca’ Nova) risulta in disperate e documentate circostanze. Ancora a lungo, forse perché non coinvolta nel “grande progetto migliorativo” preannunciato?
Claudio Beccalossi
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