Città del Vaticano, 24 agosto 2022 – Sono usciti amareggiati e delusi gli ucraini (tra cui molti profughi) che hanno partecipato all’Udienza generale di Papa Francesco nell’Aula “Paolo VI”.
All’incontro pubblico erano presenti anche rappresentanti a vari livelli della comunità ucraina nella capitale e dintorni, oltre allo stesso ambasciatore straordinario e plenipotenziario del governo di Kyïv in Italia, Yaroslav Melnik (Dubrovytsia, 6 gennaio 1980) ed il discusso (consultare questo sito) presidente dell’Associazione Cristiana Ucraini in Italia, Oles Horodetskyy, che dagli scorsi mesi (in seguito all’offensiva in Ucraina delle forze militari della Federazione russa) è balzato alla notorietà in quanto pressoché immancabile “invitato-prezzemolo” in talk show e trasmissioni delle principali reti televisive.
“Il Giornale dei Veronesi” l’ha intervistato in esclusiva.
L’avvilimento degli ucraini era per le parole di cordoglio del Papa per la tragica morte nei pressi di Mosca, il 20 agosto scorso, di Darya Dugina (figlia del filosofo e politologo russo Aleksandr Gel’evič Dugin, vicino a Vladimir Vladimirovič Putin) che è parso a loro una sorta d’equiparazione di colpevolezza tra russi ed ucraini, tra aggressore ed aggredito.
«Penso ad una povera ragazza volata in aria per una bomba che era sotto il sedile della macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra»
Papa Francesco
“Diplomazia bergogliana bipartisan” non condivisa da chi s’aspettava, invece, solidarietà ed incoraggiamenti solo unilaterali. E che venisse maggiormente rimarcato, proprio il 24 agosto, Giorno dell’Indipendenza dell’Ucraina nel 1991, il tragico coincidere del sesto mese di guerra (iniziata il 24 febbraio).
Già mezzo anno di sanguinoso conflitto comunque menzionato dal Santo Padre: «Rinnovo il mio invito ad implorare al Signore la pace per l’amato popolo ucraino che da sei mesi, oggi, patisce l’orrore della guerra».
Kyïv s’è legata al dito questa equidistanza di Papa Francesco, oltretutto manifestata col ricordo di Darya Dugina (considerata dai vertici ucraini “convinta sostenitrice della guerra”). Ed il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Ivanovyč Kuleba (Sumy, 19 aprile 1981), non ha perso tempo, convocando mons. Visvaldas Kulbokas (Klaipėda, Lituania, 17 maggio 1974, nunzio apostolico in Ucraina dal 15 giugno 2021) per esprimergli ufficialmente il suo disappunto. Ed altrettanto velenosa è stata la critica al Papa da parte dell’ambasciatore d’Ucraina presso la Santa Sede, Andrij Yurash (Shpola, 17 gennaio 1969).
Non ci sono spiragli di pace nemmeno all’ombra di San Pietro…
Servizio e video di
Claudio Beccalossi