5 referendum popolari abrogativi sulla giustizia del 12 giugno 2022: solo un italiano su due sa che si vota. La validità del quorum (almeno la metà più uno degli aventi diritto al voto) rischia d’’essere lontano.
Massimo Mariotti, presidente di Ser.i.t. (Servizi per l’igiene del territorio) nonché esponente di spicco della Destra Sociale e candidato al Cconsiglio comunale di Verona, commenta la notizia che vedrebbe lontano il raggiungimento del quorum per il referendum del 12 giugno: «Gli italiani sono poco informati del voto perché si vuole mantenere la nazione nell’immobilismo. Si voti SÌ ai quesiti ammessi dalla Corte costituzionale!».
«Nonostante non se ne parli – continua Mariotti – il prossimo 12 giugno, oltre che alle elezioni amministrative, gli italiani saranno chiamati a votare per i referendum sulla giustizia. I cinque quesiti sui quali saremo tenuti ad esprimerci sono i seguenti: l’abrogazione della “legge Severino”, limitazione delle misure cautelari, separazione delle carriere, valutazione degli avvocati sui magistrati, riforma del Csm (Consiglio superiore della magistratura). Non sorprende che solo un italiano su due sappia del voto. Il referendum è poco pubblicizzato per mantenere il Paese nello status quo e nell’immobilismo. Eppure si tratta d’un voto importante perché permetterebbe di fare delle riforme necessarie per una nazione che si definisca civile».
«Invito i cittadini ad informarsi – esorta il presidente di Ser.i.t. – e consiglio di votare SÌ a tutti i quesiti. Votare SÌ, quindi, per l’abrogazione della “legge Severino” ed una maggiore tutela verso sindaci ed amministratori, per la limitazione delle misure cautelari, per una giustizia più corretta ed un processo più equo per tutti, per la separazione delle carriere dei magistrati».
«Non possiamo permetterci di sprecare un’occasione così preziosa. – conclude Mariotti – Votiamo SÌ per cambiare finalmente lo stato delle cose in Italia e per uscire dall’immobilismo del nostro Stato in merito alle riforme sulla giustizia!».