Radicato feeling politico tra la leader del Rassemblement National francese ed il nome di punta della Destra Sociale veronese
Elezioni presidenziali in Francia 2022. Fa il tifo per Marine le Pen, al ballottaggio con Emmanuel Macron il prossimo 24 aprile, Massimo Mariotti (Verona, 20 settembre 1956), attuale presidente di Ser.i.t. (Servizi per l’igiene del territorio), figura “storica” della Destra Sociale e della Destra veronese in genere. È passato attraverso il Movimento Sociale di Giorgio Almirante (Salsomaggiore Terme, 27 giugno 1914 – Roma, 22 maggio 1988), l’Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini (Bologna, 3 gennaio 1952) ancorandosi oggi nel porto di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni (Roma, 15 gennaio 1977).

Dalla prima entrata nel Consiglio comunale di Verona del 1993 in poi, Mariotti, proveniente anche da impegni sindacali dapprima nella Cisnal (Confederazione Italiana Sindacati Nazionali Lavoratori) e poi nell’Ugl (Unione Generale del Lavoro), ha accumulato in precedenza una serie di incarichi amministrativi di tutto rispetto: assessore al Personale, Decentramento, Edilizia economico-popolare, Edilizia privata, Politiche giovanili, Rapporti con il Consiglio comunale; vice presidente dell’Ater (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale); presidente dell’Amt (Azienda Mobilità Trasporti) e di Acque Veronesi;
membro del Consiglio direttivo del Consorzio Zai Quadrante Europa.
Tutto questo operando in collaborazione con il Ctim (Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo), fondato nel 1968 da Mirko Tremaglia (Bergamo, 17 novembre 1926 – Bergamo, 30 dicembre 2011) con lo scopo di rafforzare i legami fra gli italiani di ceppo originario o di generazione successiva dispersi nel mondo e l’Italia. Ed appunto nell’ottica d’incrementare con fattiva volontà l’individuazione, lo sviluppo ed il coinvolgimento di singoli e nuclei di “connazionali perduti” (soprattutto del Sud America e dell’Est Europa), Mariotti ed i suoi più stretti collaboratori hanno elaborato, promosso e realizzato progetti formativi, relazionali e reintegrativi (per la cosiddetta “immigrazione di ritorno” di italiani o loro discendenti in possesso dei necessari requisiti) supportati dalla Regione Veneto, dalla Provincia e dal Comune di Verona, senza dimenticare la ben radicata Associazione Veronesi nel Mondo.
Nell’incertezza, nella disillusione, nello scoramento, anche nell’indifferenza non solo pregiudiziale (è inutile nascondersi dietro un dito) delle ultime tornate soprattutto delle elezioni europeee, s’è incuneata disperdendosi verso i partiti nazionalisti la crescente percentuale degli euroscettici/euroastensionisti (ben incentivata anche dal discutibile e pericoloso soffiare sul fuoco del conflitto sottobanco prima e guerra aperta oggi in Ucraina – dicendola chiara, da parte degli Stati Unit e della Nato, Nord Atlantic Treaty Organization, Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del nord, con l’Unione europea scendiletto accondiscendente). Partiti nazionalisti come, in Francia, quello di Marine Le Pen (nata Marion Anne Perrine Le Pen, Neuilly-sur-Seine, 5 agosto 1968), ex europarlamentare, deputata dell’Assemblèe Nationale (Assemblea Nazionale) e presidente del Front National (Fronte Nazionale) dal 16 gennaio 2011, partito che ha cambiato denominazione in Rassemblement National (Raggruppamento Nazionale) in seguito alla proposta avanzata dalla stessa Marine, rieletta presidente, al congresso tenutosi a Lille il 10 e l’11 marzo 2018.
Amica ed estimatrice (ricambiata) di Massimo Mariotti, quest’ultimo è andato in brodo di giuggiole al sentire i risultati al primo turno delle elezioni presidenziali del 10 aprile, dove il presidente in scadenza Emmanuel Macron (Emmanuel Jean-Michel Frédéric Macron, Amiens, 21 dicembre 1977) della lista La République En Marche ha raggiunto il 27,84% dei votanti tallonato, però, da Marine Le Pen di Rassemblement National con il 23,15%. Percentuali che hanno costretto ad un ballottaggio che si prevede al cardiopalma.
«S’è trattato d’un vero e proprio boom della Destra transalpina, un dato straordinario che non può e non deve essere sottovalutato!», ha tuonato ad urne (temporaneamente) chiuse Mariotti. Ed ha rincarato: «Il risultato raggiunto ha avuto nell’orgoglio e nei valori nazionali le sue armi vincenti. Una battaglia che Marine Le Pen ha ereditato dal padre Jean-Marie e che porta avanti nel segno della Sovranità Nazionale e dello Stato Sociale».
Mariotti è stato ospite di Marine Le Pen nel marzo 2011 e lei ha restituito la visita venendo a Verona nell’ottobre 2011. L’occasione è servita alla leader dell’allora ancora Front National per apprezzare la buona amministrazione comunale scaligera, sottolineando soprattutto il valore e l’efficacia di corrette gestioni delle politiche connesse all’immigrazione e l’uniformità di vedute con la Destra italiana, in generale e con quella veronese, in particolare.
«Noi della Destra Sociale seguiamo da tempo con attenzione le iniziative di Marine – ha aggiunto il presidente di Ser.i.t – condividendole e cercando di ripeterle, di “riciclarle” anche nel nostro comprensorio. Il legame di stima collaborativa con la leader di Rassemblement National ha, per riflesso non secondario, lo scopo di sensibilizzare gli elettori della Destra di casa nostra, convinti, potenziali o semplicemente simpatizzanti, sui princìpi che hanno motivato il successo della compagine “sorella” in Francia».
«Marine le Pen – ha concluso Mariotti – ha saputo dare voce al popolo e specialmente ai giovani, andando incontro ai loro problemi quotidiani e proponendo, nel contempo, idee nuove per risolverli. La crescita del Rassemblement National esprime insofferenza verso la politica “tradizionale”».
Claudio Beccalossi