Il fuoco che cova sotto la cenere tra Mosca e Kiev, pericolosamente d’attualità in questi giorni (con ingerenze degli Stati Uniti, della Nato e dell’Unione europea), sta coinvolgendo emotivamente anche la comunità di immigrati d’origine ucraina a Verona e provincia.
Secondo il censimento permanente della popolazione (con elaborazione su dati Istat), infatti, al 1° gennaio 2021 gli ucraini presenti in provincia scaligera ammontavano a 1.672, costituendo la percentuale dell’1,45% dei 115.334 stranieri nel territorio. Per l’esattezza, si tratta di 407 maschi e di 1.265 femmine, con un incremento dell’8,4% rispetto ad indicazioni dell’anno precedente. Gli ucraini in Veneto sono 16.784 su 509.420 stranieri (cioè il 3,3% del totale) mentre in Italia raggiungono 235.953 unità su 5.171.894 stranieri (il 4,6% percentuale).
Scorrendo la graduatoria per comune, Verona città registra 651 ucraini (152 maschi e 499 femmine), pari all’1,65% dei 39.466 stranieri residenti (il 15,3% della popolazione). Seguono Legnago (95 ucraini), Villafranca di Verona (63), Oppeano (54), San Giovanni Lupatoto (52), San Bonifacio (49), Bovolone (46) e, via via, tutti gli altri comuni della provincia fino a singole presenze ad Affi, Erbè, Illasi, Mezzane di Sotto, Sant’Anna d’Alfaedo, Velo Veronese.
«Sto in ansia per mia sorella Jana ed i suoi figli Stepan e Roman. – si confida Svitlana Tsykunova, originaria di Kam”janec’-Podil’s’kyj ed in città dal 2002, dove ha fatto venire pure la figlia Iryna e s’è sposata con un veronese – Soprattutto per Stepan, che corre il rischio di dover combattere i separatisti filorussi nel Donbass o di difendere l’Ucraina da un’invasione russa. Sono preoccupata anche per un altro mio nipote, Sergij, che vive con la sua famiglia a Charkiv, vicino al confine con la Russia ed alle aree calde del Donbass dove ora sono ripresi gli scontri».


C’è tensione anche tra gli appartenenti ad organismi di volontariato da anni attivi con l’Ucraina acquisendo amicizie e legami: le associazioni onlus “Amici nel mondo” di Isola della Scala (costituitasi nel 1993) e “Amici senza frontiere” (sorta nel 1992)


Per scandire la pressante esigenza di pace nel loro Paese, le “Malve di Ucraina” (“Associazione delle ucraine a Verona”, con proprio profilo su Facebook) hanno organizzato ieri, domenica, in piazza Bra, dalle ore 11:00 alle 13:00, un evento di solidarietà con i connazionali in patria quale secco e risoluto “no” alla guerra ed a Putin.
Claudio Beccalossi