Una conferenza stampa tenuta nell’auditorium “Verdi” del Palaexpo di Veronafiere, in viale del Lavoro, ha presentato la 115^ Fieragricola in programma dal 2 al 5 marzo p.v., senza tralasciare preoccupati accenni ai venti di guerra in Ucraina evoluti drammaticamente in tempesta,
La rassegna internazionale dell’agricoltura verte su 520 espositori provenienti da 11 Paesi, 10 padiglioni occupati (di cui 7 dedicati alla meccanica agricola per la “missione sostenibilità”), 120 convegni, 29 nazioni di incoming buyer (acquirenti in arrivo), 500 animali in 4 spazi espositivi e con 2 mostre zootecniche di bovini delle razze Holstein, Red Holstein, Jersey e Bruna.
E, fiore all’occhiello, un Summit internazionale per la ricorrenza dei 60 anni della Pac (Politica agricola comune), intitolato, appunto, “Sessant’anni di Politica agricola comune: quali sfide per la Pac? La vision al 2050”, prevista il 1° marzo nel palazzo della Gran Guardia, in piazza Bra, con la partecipazione di importanti esponenti come il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli, il ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione francese (in collegamento video) Julien Denormandie, il capo di gabinetto – Agriculture and Rural Development, Commissione europea Maciej Golubiewki, la presidente del Parlamento europeo (in contributo video) Roberta Metsola ed altri.
Antonio Boschetti, direttore de “L’Informatore agrario”, ha rimarcato i punti chiave della 115^ Fieragricola e passato la parola agli intervenuti.
Federico Sboarina, sindaco di Verona, s’è soffermato sulle «radici profonde e di sviluppo economico della manifestazione di marzo. Gli ultimi due anni sono stati difficili ma coraggiosi per il “sistema città”, con il Comune che ha investito, quando era ancora tutto chiuso, 12 milioni di euro sui 30 complessivi d’aumento di capitale di Veronafiere. Con successive modifiche dello statuto della stessa Veronafiere».
Fieragricola merita onore ed orgoglio. Fu l’ultima grande manifestazione prima dell’avvento del lockdown. Devo fare un plauso a Veronafiere, alla società ed a tutti noi soci perché, in questo biennio, abbiamo fatto veramente qualcosa di straordinario. Siamo riusciti per primi, nel giugno del 2021, a ripartire con una manifestazione fieristica e, nel gennaio di quest’anno, gli unici nel palcoscenico delle manifestazioni fieristiche nazionali, ad aprire ancora. Grande soddisfazione, quindi, per essere stati in grado di riavviare con eventi come Fieragricola che ha una dimensione internazionale. I soci hanno dato alla società l’indirizzo d’“esplorare”, di valutare il mercato in vista della crescita di questa fiera da qui ai prossimi anni e, in parallelo, dello sviluppo fino al 2050 delle agricolture italiana ed internazionale.
Per Matteo Gelmetti, vicepresidente di Veronafiere, «le difficoltà dei due recenti anni, i più difficili dal dopoguerra ad oggi, non hanno fermato importanti passi in avanti. L’aumento di capitale è attestazione di fiducia in settore e società, supportati comunque dai “ristori” pari a 32 milioni di euro. Contiamo su un invidiato portafoglio di manifestazioni, senza dimenticare il tema della sostenibilità destinato a coinvolgere tutto il sistema produttivo italiano».
È stato rifinanziato il Fondo 394 che è un fondo dedicato alle imprese per poter partecipare alle fiere internazionali di promozione di propri prodotti e servizi. Sono arrivate 2.536 domande per un controvalore che supera i 18 milioni di euro. Si tratta d’un dato molto significativo del fatto che gli imprenditori vogliono un sistema fieristico particolarmente attento alle loro esigenze. Ci considerano un alleato nella promozione dei loro prodotti e servizi. E questo fa sì che tutto il comparto fieristico senta il bisogno di rappresentare l’impresa italiana nel mondo nei propri eventi, nelle proprie fiere internazionali organizzati.
Nelle immagini: Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, intervistato prima della conferenza stampa
Dopo il contributo da remoto di Stefano Vaccari, direttore generale del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, il principale Ente italiano d’indagine sull’agroalimentare), incentrato sulla Pac quale “elemento unificante di successo economico e sociale per 60 anni”, Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, ha indugiato sugli importanti “numeri identificativi” di Fieragricola 2022. Ed ha richiamato a «decise responsabilità nei confronti delle nuove urgenze ambientali, sociali, di benessere animale, utilizzando una dotazione pluriennale di circa 387 miliardi di euro, stanziata in ambito europeo nella riforma della Pac che entrerà in vigore nel 2023».
Il Summit internazionale è un avvenimento che abbiamo voluto fortemente. Sarà anche il momento inaugurale ufficiale della 115^ Fieragricola. Celebrerà, come già riferito, 60 anni di politica agricola comunitaria e cosa abbia voluto dire per l’Europa e per il nostro Paese. Siamo in un momento nel quale la competizione per l’agricoltura è estremamente importante, perché deve rispondere alle esigenze di sicurezza alimentare d’una popolazione mondiale crescente (le stime sono di 9 miliardi di persone nel pianeta attorno al 2050) ed agli effetti sull’agricoltura, ormai evidenti, dei cambiamenti climatici.
Mantovani ha evidenziato la presenza a Fieragricola del salone del Digital Farming, volto alle nuove tecnologie, ad un’agricoltura smart e sostenibile. Senza dimenticare i vari focus sulla meccanica agricola, la zootecnia, le colture mirate di vigneto e frutteto (con “La sfida: contrastare i cambiamenti climatici e garantire valore aggiunto alle produzioni”), la mangimistica, le energie da fonti rinnovabili agricole.
«Stiamo affrontando momenti di congiuntura non facili – ha affermato il direttore generale di Veronafiere – con rapporti internazionali sempre più complessi, con forti incrementi dei prezzi dell’energia. Mai come ora le imprese agricole possono essere un driver, sostenute da nuove politiche comunitarie».
Ha chiuso la conferenza stampa il video intervento dell’on. Paolo De Castro, europarlamentare e coordinatore del Gruppo S&D (Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo o, meglio, Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici) nella Commissione Agricoltura dell’Unione europea. L’on. De Castro ha riaffermato l’obbligo e la risorsa dell’agricoltura nei confronti delle problematiche ambientali e dei cambiamenti climatici.
Claudio Beccalossi