Stava decisamente inselvatichendo prima che venisse del tutto rinnovato il giardino chiuso da una recinzione metallica su un muretto che, in via Molinara, fronteggia una fiancata laterale della basilica santuario di Santa Teresa di Gesù Bambino, la cui prima pietra venne posta il 29 luglio 1901 e con termine dell’edificazione nel 1904. Il vescovo di Verona d’allora, cardinale Bartolomeo Bacilieri, il 15 gennaio 1905 inaugurò e benedisse il complesso in stile neogotico dedicato dapprima alla Sacra Famiglia.
La chiesa venne dedicata alla giovane carmelitana di Lisieux dopo la sua canonizzazione da papa Pio XI, il 17 maggio 1925. In seguito, lo stesso pontefice la elevò basilica minore nel 1938 e dal 1967 è santuario retto dall’Ordine dei carmelitani scalzi.
Il giardino, con aiuole lasciate nell’abbandono (pare per la scomparsa d’uno o più religiosi col… pollice verde che se ne occupavano) ed ora grazioso prato verde con piante parzialmente attorno, è in armonia con un’opera scultorea su un doppio basamento che ricorda i toccanti momenti in cui Thérèse Françoise Marie, futura Suor Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo (Alençon, 2 gennaio 1873 – Lisieux, 30 settembre 1897), la sera del 2 giugno 1887, chiese a suo padre Louis, nel giardino dei Buissonnets a Lisieux (comune francese nel dipartimento del Calvados, in Normandia, capoluogo della regione Pays d’Auge) il consenso ad accedere nel locale carmelo.
Giardino ieri
Giardino oggi
Prima e dopo
E se le condizioni generali delle espressive statue sono buone, è la scritta sul basamento frontale più in basso che lamenta ancora caratteri mancanti: “Con le lacrime agli occhi gli pa(r)lai del carmelo e del mio desiderio di entrarvi presto allora anche lui pianse e mi parlò come un santo. Vita di S. Tere(sa)”. Lettere andate perdute e che potrebbero essere sostituite in quattro e quattr’otto, con ben poco costo.
L’incuria del recente passato era stata oggetto di un’opportuna segnalazione, protocollata il 29 novembre 2017, alla Circoscrizione 5^ del Comune di Verona, in via Benedetti. Anche se non era certo la responsabile diretta delle negligenze manutentive, serviva un coinvolgimento istituzionale per smuovere impegni interrotti.
Quindi, hanno trovato eliminazioni o cure opportune in un nuovo assetto di raccoglimento e memoria piante e fiori trascurati, passaggi ingombri di erbacce e di ghiaino misto a terra, vecchie gomme per l’irrigazione disperse. Un… “miracolo” a parte dovrebbe interessare la malridotta targa stradale di via Molinara, che necessita da tempo d’un intervento di restauro (se non di sostituzione).
Claudio Beccalossi