In Borgo Roma, via Campagnol di Tombetta, in direzione di via Pestrino, scende a superare sulla sinistra, in una stretta curva, un edificio che, con archi, colonne e copertura merlata, costituisce una curiosa imitazione architettonica di tempi ben più antichi di quelli d’erezione, nei primi anni ottanta del XIX secolo.
Il singolare “castelletto”, costruito a lato d’un angusto angolo di percorso periferico, funge da presa di portata d’acqua dal fiume Adige verso l’imbocco del canale Giuliari che, dopo qualche chilometro, si congiunge col canale Milani a San Giovanni Lupatoto e, poco oltre, incontra ancora il sinuoso corso dell’Adige.





Quel tratto di via Campagnol di Tombetta non è particolarmente frequentato, forse perché poco gradito per il ridotto spazio di circolazione e per la curva a gomito del manufatto. Infatti, la maggior parte degli utenti stradali, verso o proveniente da via San Giovanni Lupatoto, preferisce imboccare la più agevole e parallela via del Pestrino, congiunzione con via Lazzaretto.
Isolata ed “indifesa”, soprattutto dal calar del sole in poi, la massiccia costruzione supplisce alla limitata e prudente viabilità con “visite alternative” alquanto inopportune, di tossicodipendenti che si siringano e di graffitari che si sfogano.




I primi abbandonando in giro siringhe e quant’altro ed i secondi lordando di disegnacci dove più piace loro. Brutte “abitudini” agevolate dal disinteresse altrui e dalla scarsa, se non assente, vigilanza…




Servizio e foto di
Claudio Beccalossi