Se fossero solo goliardiche ed irriverenti canzonature (comunque di stampo teppistico) e non pungente “espressione letteraria” sfogata dall’integralismo di matrice islamica o da qualche disturbo mentale, le frasi scritte con la spray su muri vicini a lato di via Giuseppe Zamboni (“- VERDONI + ISIS” e “SON TURBATO LO SO, MA GLI PSICHIATRI NON MI AVRANNO!”) farebbero semplicemente sorridere.
Ma sarebbe un grave errore ridurre tutto alla definizione pseudo rassicurante di “bravate episodiche” quando la cronaca internazionale invita e sollecita a non sottovalutare certi segnali, certe “manifestazioni del pensiero”, certe esternazioni teoriche che richiamano ad una palese o subdola violenza pratica.
Occhio a questi campanelli d’allarme d’un qualcosa d’inquietante, d’anormale che, certo, cova sotto la cenere.
Anche a Verona, città che non si trova sulla Luna, ben distante e sicura dalle tragedie terrestri…
Claudio Beccalossi