Una massiccia colonnina a fianco della linea ferroviaria tra le stazioni di Porta Nuova e di Porta Vescovo (prima del ponte della Ferrovia) che, divelta o mal assicurata, incombe pericolosamente sulla sottostante via Gianfranco Fedrigoni, arteria che congiunge viale Piave con via Basso Acquar.
È un allarme finora sottovalutato, forse perché ancora non visto, seminascosto com’è tra gli arbusti della scarpata che scende dalla massicciata ferroviaria fino al muro che costeggia la strada. L’estrema vicinanza con i binari fa ipotizzare una competenza nel ripristino della sicurezza da parte di Rfi (Rete ferroviaria italiana) Spa.
Il tratto della via, che costeggia un lato del Centro polisportivo comunale “Consolini”, del resto, denota a sua volta trascuratezza, con immondizie a terra e disegnacci su muro e cancello. La boscaglia soprastante fa intravedere non solo il pesante cippo in bilico ma pure rifiuti marcilenti e, perfino, un caschetto giallo antinfortunistico in dotazione al personale ferroviario, probabilmente finito lì dopo essere stato perso da qualche operatore impegnato in linea nella movimentazione dei rotabili.
Ma è quel lastrone che, come una spada di Damocle, minaccia di cedere cadendo malauguratamente su qualche veicolo di passaggio, a costituire un rischio costante. Da scongiurare con urgenza, prima d’un fatale patatrac…
Claudio Beccalossi