S’ingrossano di giorno in giorno (domeniche comprese) e fino a tarda sera le code al Punto tamponi Covid-19 di via Pasteur, gestito da Croce Europa ed ospitato in una tensostruttura a lato del cimitero di Borgo Roma.
Se, inizialmente, si trattava d’un posto d’accertamento virologico esclusivamente drive-in (come da precedente articolo), s’è poi “evoluto”, facendo di necessità virtù e come altrove in città, in una sorta di “tamponificio” ai soliti 15 euro a cranio a parte quanti si presentino con la prescrizione medica che, invece, non viene accettata per lo stesso servizio in farmacia.
Il notevole afflusso di persone desiderose di verificare la propria negatività o meno costringe gli addetti ad un accumulo di rifiuti sanitari (tamponi utilizzati e quant’altro) un po’ alla carlona all’esterno, con tutti i rischi igienico-infettivi derivanti.
Inoltre, nello spazio d’attesa dei risultati dell’esame, fuori, è stato rinvenuto a terra un cartoncino con dati sensibili (numero di cellulare, nominativo del medico curante, identità d’una signora positiva). Si tratta di carenze non secondarie, accertate de visu in un’occasione ma che consentono d’ipotizzare negligenze comportamentali (episodiche e/o continuate) assolutamente da evitare.
Claudio Beccalossi