Manca solo Mowgli, personaggio della giungla creato dalla fantasia di Joseph Rudyard Kipling (Bombay, 30 dicembre 1865 – Londra, 18 gennaio 1936) in quel tratto di “foresta” al lato di circonvallazione Maroncelli che costeggia le arcigne e vecchie mura dell’ex caserma in disuso “San Bernardino”.






Situata, quest’ultima, vicino a chiesa e convento omonimi, venne utilizzata da austriaci dapprima ed italiani poi come laboratorio di dispositivi d’artiglieria e caricamento di proiettili (in pieno ambito cittadino!) e quale magazzino.





La struttura venne poi subordinata alla FTASE (Forze Terrestri Alleate per il Sud Europa, in inglese Headquarters of the Allied Land Forces Southern Europe, HD – Landsouth), cioè il comando militare della NATO (North Atlantic Treaty Organization, Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord) a conduzione italiana, organismo attivo con diverse denominazioni dal 1951 al 2004 e con direzione in Palazzo “Carli”, a Verona.
Il complesso nel degrado è ora interessato da un “piano di caratterizzazione” per farne la nuova sede della questura in futuro trasloco (se tutto andrà a gonfie vele) da lungadige Galtarossa all’area inclusa tra circonvallazione Maroncelli e le vie Pellico, Saffi e Mura San Bernardino.
L’ampio spazio esterno in circonvallazione, competenza o meno tuttora del demanio, langue in un inspiegabile inselvatichimento che costituisce una vergogna di trascuratezza a ridosso delle zone storiche di Porta Palio, San Bernardino (chiesa, convento e bastione) e San Zeno (basilica e quartiere).



Avventurarsi tra erba, arbusti e piante cresciuti senza contenimento e tagli periodici è una sorta di safari nostrano, forse piacevole ed ecologico ma senza minima cura pubblica. Uno sfogo selvaggio di natura che andrebbe perlomeno contenuto (e derattizzato) responsabilmente, perché non continui a costituire un brutto tassello urbano d’anarchia verde.
Servizio e foto di
Claudio Beccalossi