Sostegno alle imprese durante il Covid: le azioni del Governo e della CCIA
La pandemia mondiale ha completamente stravolto tutte le previsioni economiche (e non solo) per il 2020. Con il primo lockdown primaverile e il secondo lockdown autunnale le aziende si sono trovate a gestire qualcosa di impossibile da anticipare. Non sarebbe stato possibile resistere senza un necessario sostegno alle imprese durante il Covid, che è passato per interventi pubblici di vario tipo.
La situazione è ancora in divenire e, mentre in molti auspicano una risoluzione per l’inizio del 2021 con l’arrivo dell’atteso vaccino, il governo ha messo in campo nuovi sforzi per sostenere gli imprenditori.
Grazie al contributo del Servizio Contabili Italiano, studio contabile a Verona, vediamo nel dettaglio tutte le misure già varate e un esempio virtuoso legato proprio alla nostra città.
Gli interventi del Governo italiano a favore delle imprese
Dall’inizio dell’emergenza a oggi, tanti sforzi sono stati compiuti per rilanciare il motore dell’impresa in Italia. Con il primo Decreto Cura Italia di marzo 2020 tutto è girato intorno alla liquidità, con l’introduzione della Cassa Integrazione e la moratoria sulle rate di prestiti e mutui. Il successivo Decreto Rilancio ha stanziato oltre 16 miliardi per estendere la cassa integrazione e ampliare gli interventi adottati in ambito fiscale, erogando contributi a fondo perduto, forme di rafforzamento patrimoniale e ricapitalizzazione.
Lo stesso vale per il Decreto Agosto, che ha proseguito la tutela dell’attività imprenditoriale a breve e lungo termine, con un’attenzione particolare alle PMI. Ma come si è mosso il governo con la seconda ondata? Con l’approvazione del Decreto Ristori a fine ottobre e del Decreto Ristori Bis a inizio novembre, in cui si è definita la suddivisione dell’Italia in varie zone, l’esecutivo ha messo in circolo circa 5 miliardi di euro.
Oltre a sostenere i cittadini in difficoltà, con i due decreti molta attenzione si è focalizzata sul sostegno alle imprese durante il Covid. Tra le azioni mirate, ricordiamo:
- indennizzi a fondo perduto per le aziende con bonifici diretti sul conto corrente, fino al 200%
- ristori dal 50% al 200% per via delle nuove restrizioni imposte dal DPCM
- sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali per i datori di lavoro privati con sede operativa nei territori interessati dalle nuove misure restrittive
- cancellazione della rata IMU di dicembre per i proprietari e i gestori
- credito d’imposta cedibile al 60% per gli affitti commerciali dei tre mesi di ottobre, novembre e dicembre
I contributi a fondo perduto possono essere richiesti dalle imprese con codice ATECO incluso nella tabella di riferimento e che possano dimostrare tramite fatture l’effettivo calo delle entrate. In più, i contributi variano in base al tipo di attività e possono essere nettamente più alti rispetto a quelli erogati durante il primo lockdown.
Inoltre, sono slittate dal 30 novembre al 10 dicembre i termini ultimi per inviare telematicamente le comunicazioni all’Agenzia delle Entrate per il pagamento di IRPEF, IRES, IRAP e imposte sostitutive. Ma questa proroga è stata ritenuta insufficiente da Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, che ad inizio dicembre chiedeva al Governo di considerare lo spostamento al 2021 per tutte le categorie.
A poter contare su uno slittamento al 30 aprile 2021 sono state solo le imprese non interessate dagli ISA (Indicatori sintetici di affidabilità fiscale) con ricavi e compensi fino a 50 milioni di euro nel 2019 e che dimostrino un calo di fatturato pari o superiore al 33% nel primo trimestre 2020.
La possibilità di posticipare ad aprile 2021 il pagamento di è invece ancora in discussione. Per le aziende che necessitano di liquidità per ripartire, resta ancora in vigore il Decreto Liquidità con prestiti garantiti dallo Stato e procedure semplificate anche per grandi importi.
L’impegno della Camera di Commercio di Verona per aiutare imprese e Partite IVA
Vista l’estrema difficoltà in cui versano soprattutto le PMI e le Partite IVA, la Camera di Commercio di Verona si è mossa per aiutare imprenditori e liberi professionisti con 3 diversi bandi annunciati nel mese di agosto.
Il primo bando, l’unico ancora attivo, ha un valore di 1 milioni di euro per la promozione e lo sviluppo del commercio internazionale.
A questo bando possono partecipare tutte le piccole e medie imprese del territorio che presentino le spese sostenute, pari ad un minimo di € 5.000,00 + IVA, nel periodo 1 febbraio 2020 – 30 giugno 2021. Il contributo è del 50% per un importo massimo di:
- € 12.000,00 nel caso in cui si sia partecipato al bando in forma singola
- fino a € 75.000,00 nel caso di una partecipazione al bando in forma aggregata (per un massimo di € 12.000,00 per ciascuna azienda).
Il secondo bando aperto dalla CCIAA di Verona è stato quello dei Voucher per la Digitalizzazione, la finestra per la presentazione delle domande di partecipazione era dal 20 agosto 2020 al 30 settembre 2020.
Il valore di questo bando è di € 1.444.400,00 per tutte le microimprese, piccole imprese e medie imprese con sede legale nella provincia di Verona e che non si trovavano in stato di difficoltà al 31 dicembre 2019.
Tale contributo del 50%, richiedeva una spesa minima di € 2.000,00 + IVA per l’acquisto di beni e servizi strumentali per l’acquisizione di nuove competenze e tecnologie in ambito digitale.
Infine, il terzo bando presentato è stato quello del Sostegno alla Liquidità. In questo caso il valore dello stanziamento è stato pari a € 1.500.000,00 e le domande potevano essere presentate dal 20 agosto al 30 novembre 2020.
A rientrare in questo bando sono state tutte le MPMI che abbiano stipulato finanziamenti bancari, con un importo minimo di € 10.000,00 fino ad un massimo di € 100.000,00 e con una durata inclusa tra 12 e 36 mesi, per operazioni di liquidità.
In questo caso la CCIAA fornisce un contributo per abbattere il tasso di interesse fino al 3%.