Si chiuderà nelle prossime settimane, dopo i necessari adempimenti tecnici per la formazione di un nuovo Governo, l’era Merkel, il ventennio breve (2005-2021) caratterizzato dalla presenza fissa e costante della Cancelliera della Germania in ogni assise internazionale a rappresentare (nel bene e nel male) il volto del proprio paese e dell’Europa. E ora?
Nata ad Amburgo nel 1954, cresciuta a Templin, nell’allora Repubblica Democratica Tedesca, figlia di un pastore protestante, fu da subito studentessa modello tanto da conseguire presso l’Università di Lipsia nel 1986 ildottorato (con lode) in Chimica Quantistica. Secondo molti, sarà grazie a questa sua formazione che Angela maturerà il suo approccio politico pragmatico e “scientifico”.
L’amore per la “cosa pubblica” nascerà invece nel 1989 con la caduta del Muro di Berlino. Prima della riunificazione riuscirà anche a diventare uno dei portavoce dell’ultimo governo tedesco dell’Est.
Nel dicembre 1990 viene eletta al Bundestag. Aderirà, quindi, alla CDU (il centro destra di ispirazione cristiana) di Helmut Kohl, per il quale sarà Ministro della Gioventu’ e poi dell’Ambiente. Tra le preferite del potentissimo e super-longevo Cancelliere, scalerà in breve il partito scalzando lo stesso suo maestro, espellendolo, addirittura, nel 1999.
Nel 2005, ma questa è storia recente, otterrà la candidatura CDU/CSU come sfidante del Primo ministro uscente Gerhard Schroder della SPD (i socialisti tedeschi) alle elezioni federali. Vincerà di misura le stesse facendo iniziare, così, la già citata era Merkel.
In politica ha sposato inizialmente la linea del rigore finanziario dell’UE (della famosa Trojka), poi è diventata meno intransigente e più aperta tanto da far digerire, anche in casa, il Quantitative Easing della BCE e gli aiuti necessari per superare la pandemia. Aperta al dialogo con la Russia (vedasi gasdotto Nord Stream), si è fatta promotrice delle sanzioni contro Putin per l’invasione della Crimea. Critica con le politiche di Erdogan, ha negoziato gli aiuti alla Turchia per la gestione dei migranti siriani. Pro-nucleare in origine, “post-nuclearista” dopo il disastro in Giappone.
Esempio di governante da imitare, quindi, o semplice animale politico capace di fiutare l’umore dell’elettorato? Irreprensibile difensore dei principi teutonici, o instancabile mediatrice? Prudente e saggia, o, semplicemente, realista? Guardiana dello status quo economico-sociale senza slancio strategico, o lungimirante statista? Madre di tutti i popoli del Vecchio Continente, o burocrate di Bruxelles? Difficile riassumere sedici anni in poche righe, però tutto questo, e non solo, è stata Angela Dorothea Kasner (diventata Merkel dopo il primo matrimonio). Certamente è stata ben più. Sarà la storia a valutarla.
Nell’attesa di capire chi in Germania ed Europa erediterà il suo scettro, a noi spetta soltanto un doveroso, anche se non all’altezza del valore del personaggio, omaggio.
Matteo Peretti