Persiste la parodia delle tre scimmie (“non vedo, non sento, non parlo”) in via Silvestrini, nel tratto che devia da via Francia e che sbuca in viale dell’Industria, in zona ben trafficata. Al civico 30 il degrado esterno d’un fabbricato con attività dismesse (ma dal parcheggio antistante ben utilizzato) è palese ma ignorato anche dai tanti frequentatori fissi che lasciano l’auto in sosta nei pressi d’uno dei vari luoghi di lavoro attorno.
Bottiglie, lattine, contenitori in tetra pak vuoti sono incivilmente disseminati tra asfalto e terriccio delle fioriere in abbandono e dal legno marcilento.
Una bicicletta giace seminascosta tra fogliame di piante non curate e, davanti a listelle esterne rovinate dall’incisione di scritte e disegni, dei cartoni sulle grate fanno supporre trattarsi di giacigli della disperazione umana.
Pezzi di strisce di legno bruciacchiati, cocci di bottiglie e rifiuti vari confermano il “disagio esistenziale” della piazzola.
Ma non basta. A sinistra, rispetto alla facciata dell’edificio, un cancello chiuso dà su uno scivolo d’accesso a garages e ad altri locali dello stesso complesso. Lo spazio antistante è occupato da ripari di fortuna (scatoloni, coperte, materasso steso al sole, taniche di plastica ecc.) di senza tetto o senza fissa dimora.
Possibile che nessuno si sia finora accorto delle sconcertanti ma illegali circostanze?
Servizio e foto di
Claudio Beccalossi