La leggenda dei Pooh torna in Arena in una reunion purtroppo orfana dell’indimenticato batterista (nonché flauto traverso, voce e paroliere) Stefano D’Orazio (Roma, 12 settembre 1948 – Roma, 6 settembre 2020), lutto che è andato ad aggiungersi a quello di Valerio Negrini (Bologna, 4 maggio 1946 – Trento, 3 gennaio 2013), paroliere e precedente batterista fino al 1971, considerato fondatore del gruppo musicale.
La storica band, a sette anni dal suo ultimo spettacolo, s’esibirà in due momenti scaligeri, il 29 ed il 30 settembre prossimo, dopo i concerti del 6 luglio allo stadio “Giuseppe Meazza” (o di San Siro) a Milano (già sold out) e del 15 luglio allo stadio “Olimpico” a Roma.
Gli eventi “Pooh – Amici per sempre – Live 2023” rifaranno a ritroso il fortunato percorso attraverso ben mezzo secolo (dal 1966 al 2016) di meritati successi, corollato da prestigiosi riconoscimenti (come la vittoria al Festival di Sanremo nel 1990 con il brano “Uomini soli”) e da oltre cento milioni di copie vendute dei 58 album pubblicati (in studio 32, raccolte 18 e live 8).
L’annuncio-bomba della ripresa dei concerti dal vivo è stato diffuso dagli stessi Pooh in una conferenza stampa presso il Circolo Unificato dell’Esercito in Castelvecchio, alla presenza di Cecilia Gasdia (Verona, 14 agosto 1960, ex soprano), sovrintendente della Fondazione Arena e presidente di Arena di Verona s.r.l. che gestisce gli appuntamenti non lirici nell’anfiteatro e di Cecilia Baczynsky, direttore operativo della stessa società.
Applauditi alla loro entrata nel salone, i Pooh hanno commentato il loro rientro in gruppo sulla scena musicale.
Red Canzian (vero nome Bruno, Quinto di Treviso, 30 novembre 1951, bassista, cantante e compositore) ha subito elogiato la location del Circolo: «Il posto è bello. Eh, qui a Verona siete abituati bene. Si suona in Arena, si fanno conferenze stampa in luoghi così. Fantastico! Veniamo anche domani…».
Roby Facchinetti (all’anagrafe Camillo Lorenzo Ferdinando, Bergamo, 1° maggio 1944, tastierista, cantante e compositore) ha citato un episodio d’un lontano concerto in Arena: «Nell’anno della canzone “Io sono vivo” (nel 1979) portammo cento colombe bianche che, ad un certo punto, avrebbero dovuto volare ma che, invece, rimasero sul palcoscenico. Scoprimmo il giorno dopo perché: di notte non volano. Ho tantissimi ricordi che riguardano l’Arena e di cui potrei parlare ancora non so per quanto».
Dodi Battaglia (nome autentico Donato, Bologna, 1° giugno 1951, chitarrista, cantante e compositore) s’è confidato: «Ci siamo chiesti che cosa possiamo portarvi, oltre a tanti anni di percorso. Ed allora abbiamo pensato di fare il concerto più lungo della nostra storia. In genere ogni volta sul palco non siamo mai scesi prima di due ore e mezza. Sono sempre stati concerti molto lunghi ma siccome erano rimaste ancora delle cose da dire, inespresse, che vanno fatte, magari meno riservate però valide sotto il profilo artistico, allora faremo il concerto più lungo della nostra carriera».
Dopo la visione del videoclip “Amici per sempre”, Red Canzian è intervenuto per sottolineare un determinante aspetto della loro ricomparsa sotto i riflettori: «Ritrovare un pubblico che non ha mai smesso di volerci bene, un pubblico che ci sta vicino costantemente con messaggi e dimostrazioni d’affetto come quello dei 30mila biglietti per il concerto a San Siro venduti nel giro di 24 ore, il sold out in pochi giorni. Ci aspettiamo che l’Arena sia il meraviglioso abbraccio di sempre, anzi, magari anche un po’ di più, per chiudere l’estate fantastica che sta per iniziare in questo posto incredibile».
Riccardo Fogli (Pontedera, Pisa, 21 ottobre 1947, bassista e cantante, vincitore da solista del Festival di Sanremo nel 1982 con “Storie di tutti i giorni”) ha voluto manifestare il proprio entusiasmo per i quattro concerti in programma. «Sono molto felice. I miei fratelli mi hanno richiamato. Li guardo tutte le volte con ammirazione. Anche quando andavo in giro da solo senza di loro li ascoltavo. Tanto che quando mi hanno chiamato per la reunion ero preparato, vi ho meravigliato, vero? (ha detto rivolgendosi ai compagni). L’Arena di Verona è un posto veramente magico. Sarà un’emozione fortissima come altre volte. Viva i Pooh e viva Verona».
Le foto finali di rito del quartetto musicale hanno coinvolto anche figli presenti che si sono ostinati per la ricomposizione. Cioè Francesco Facchinetti (anche Andrea, ex DJ Francesco, Milano, 2 maggio 1980, conduttore televisivo, cantautore ecc.) e Phil Mer (Philipp Mersa, Vipiteno, Bolzano, 13 ottobre 1982), figlio di Beatrix “Bea” Niederwieser, seconda moglie di Red Canzian, “arruolato” come batterista dei Pooh.
Quindi, Francesco Facchinetti ha risposto amaramente ad una domanda sui momenti di terrore vissuti dai suoi familiari durante una rapina nello loro casa a Bergamo, nel febbraio scorso: «Sono cose che, purtroppo, non si smaltiscono mai. E poi ognuno, in maniera soggettiva, combatte la paura d’un evento del genere. Però sono cose che non passano, non finiscono. Sono brutti fatti che non dovrebbero capitare, soprattutto in un Paese che ha la pressione fiscale più alta dell’Universo. Uno si dovrebbe sentire al sicuro visto i soldi che paghiamo allo Stato. Purtroppo siamo il Paese dei balocchi, il Paese più bello del mondo ma anche, appunto, il Paese di Pulcinella».
Servizio, foto e video di Claudio Beccalossi