Donna divisiva e dalle idee troppo di parte per i detrattori, persona dalla grande esperienza internazionale e di forti principi liberali per i sostenitori, questi i limiti e i pregi di Emma Bonino. Oggetto di una campagna mediatica molto efficace nel 1999, esperienza che la portò nel lotto dei possibili candidati al Quirinale di quell’anno (poi fu eletto Carlo Azeglio Ciampi), è da allora sempre stato potenziale nome forte, ma non è mai riuscita ad accogliere più di qualche decina di voti da parte dei grandi elettori (sia nel 2006, 2013 e 2015). Stimata da molti nel Pd e in Forza Italia, potrebbe raccogliere i voti anche dei Cinque Stelle. In recenti interviste ha chiesto di essere tolta dal lotto dei papabili (per età e per salute). E se invece fosse questa la volta buona?
Piemontese di Bra, classe 1948 è stata storica esponente del Partito Radicale con il quale ha combattuto numerose battaglie per i diritti delle donne e delle minoranze. Pro-aborto, ideatrice della Corte Penale Internazionale, schierata apertamente contro la pena di morte e fondatrice dell’associazione “Non c’è pace senza giustizia” contro le mutilazioni genitali femminili, è stata pure più volte deputato e parlamentare europeo. Nel 1995 è stata nominata Commissario Europeo, ruolo che l’ha vista protagonista in ogni scenario di crisi internazionale. Dall’ex-Jugoslavia al Ruanda, dal Kurdistan all’Afganistan, passando per Somalia, Sudan, Sierra-Leone, Kosovo e Guinea-Bissau, in questi e altri contesti ha fatto sentire la sua presenza di delegata del vecchio continente. Ministro del Commercio Estero nel 2006, è stato anche Ministro degli Esteri nel 2013. Oggi è senatore. In piene “quirinarie” del 2015 annunciò di essere malata di tumore al polmone sinistro (oggi in fase di remissione), cosa che, di fatto, la tolse dal novero dei potenziali eleggibili, ma…in modo definitivo?
I favoriti:
Mario Draghi, Presidente del Consiglio: 50% (invariato)
Marta Cartabia, Ministro della Giustizia: 10% (invariato)
Pierferdinando Casini, ex-Presidente della Camera (Leggi l’articolo dedicato): 10% (invariato)
Giuliano Amato, Giudice della Corte Costituzionale (Leggi l’articolo dedicato): 7% (+1%)
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica: 5% (-1%)
Paolo Gentiloni, Commissario Europeo: 5% (invariato)
Silvio Berlusconi, ex-Presidente del Consiglio (Leggi l’articolo dedicato): 4% (-1%)
Emma Bonino, ex-Commissario Europeo: 3% (+1%)
Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato: 1% (invariato)
Marcello Pera, ex-Presidente del Senato: 1% (invariato)
Antonio Martino, ex-Ministro della Difesa: 1%
Paola Severino, ex-Ministro della Giustizia: 1%
Altri: 2%
Matteo Peretti