In occasione del 79° anniversario del “Giorno della Memoria”, al Messedaglia viene proposto il progetto d’Istituto “Non più reticolati nel mondo!”, coordianato dalla professoressa Stefania Lombardo.
Il percorso di conoscenza e di approfondimento delle tematiche storiche legate alla Shoah, con richiami all’integrazione multietnica, sarà articolato nelle seguenti conferenze.
- Venerdì 26 p.v. dalle ore 09:00 alle ore 10:30 gli studenti ascolteranno in Aula Magna le testimonianze del Prof. Renato Finzi (classe 1938), che ha vissuto personalmente il drammatico periodo nazi-fascista e del Sig. Giorgio Zenari, nipote dei coniugi di Moruri (VR), insigniti nel 2008 del titolo “Giusti tra le Nazioni”.
Il Professore dal 1943 al 1945 venne nascosto a Moruri, assieme alla sua famiglia di origine ebraica, dai coniugi Giuseppe e Genoveffa Lonardoni ed Eugenio e Teresa Zenari. Sopravvissuto all’orrore di una certa deportazione, ha permesso con la sua testimonianza, l’iscrizione delle due coppie presso lo Yad Vashem a Gerusalemme. La cerimonia di riconoscimento è avvenuta il 27 novembre del 2008, davanti alle massime autorità del Comune di Verona. In quell’occasione la Dott.ssa Sara Ghilad, allora delegata dell’ambasciata dello Stato di Israele in Italia, ha insignito le coppie di Moruri del titolo “Giusto tra le Nazioni”.
- Martedì 30 p.v. dalle ore 09:00 alle ore 11:00 gli studenti incontreranno in Aula Magna il Magistrato, Dott. Bartolomeo Costantini che negli anni Novanta, in veste di Procuratore del Tribunale Militare di Verona, ha reso possibile il processo, l’estradizione e l’arresto, avvenuto il 16 febbraio 2008, del famigerato Michael Seifert: “Il boia del lager di Bolzano”.
Nel 1994, a seguito dell’apertura dell’Armadio della vergogna, 695 fascicoli sulle stragi nazi-fasciste italiane vennero secretati ed inviati alle Procure Militari di pertinenza territoriale. A presiedere quella di Verona vi era il Magistrato Costantini che, riaperte le indagini, riuscì a ritrovare, processare e far estradare da Vancouver “Il boia del lager di Bolzano”. Nel 2008 Michael Seifert iniziò la sua pena detentiva presso il carcere militare di Santa Maria Capo a Vetere, fino al 2010 quando sopraggiunse la morte.