Venezia, 19 maggio 2023
“Il post pandemia è un momento che ci presenta nuove frontiere e obbiettivi. Così come dal 20 febbraio 2020 il sistema sanitario Veneto e i suoi professionisti hanno risposto in maniera straordinaria, adesso dobbiamo continuare a investire su ricerca e formazione, settori nei quali l’apporto e il lavoro dell’Università è essenziale”.
Lo ha detto l’Assessore alla Sanità, intervenendo oggi in rappresentanza del Presidente della Regione impegnato in vari appuntamenti istituzionali pregressi, all’apertura dell’anno accademico dell’Università di Verona.
“Le nuove sfide che abbiamo davanti – ha aggiunto – richiedono investimenti e in questo senso dobbiamo mettere a terra i fondi Pnrr che arriveranno. Ma una grande sfida – ha proseguito – riguarda il settore ospedaliero e territoriale, che devono parlare un linguaggio comune per essere sempre più vicini alla popolazione, la cui aspettativa di vita si è allungata, determinando anche un progressivo aumento delle cronicità”.
“Un forte impegno organizzativo congiunto fra sanità, Istituto Zooprofilattico delle Venezie e ambiente – ha detto poi – è alla base di un’altra grande sfida che ci porta a rafforzare gli investimenti in prevenzione. I cambiamenti climatici, ad esempio, hanno una forte componente di ricerca all’interno dei vari piani regionali, come il nuovo piano di prevenzione, il piano pandemico, il piano contro l’antibioticoresistenza.
Puntiamo anche ad accrescere ulteriormente la flessibilità organizzativa, fondamentale durante il Covid, e poi il costante aggiornamento tecnologico dei macchinari, lo sviluppo della telemedicina e del telecontrollo, unite all’applicazione dell’intelligenza artificiale da utilizzare nell’ambito delle cure”.
Un fattore vitale, accanto alla tecnologia – ha aggiunto – è vuole il capitale umano. È il grande sforzo, la grande sfida che le Istituzioni, Stato, Regione e Università, devono mettere in campo per garantire non solo la salute ma anche far progredire la ricerca, le cure e il benessere della popolazione”.