Venezia, 17 luglio 2020
L’incontro tecnico svoltosi oggi a Roma sul progetto di aggiornamento tecnologico del polo impiantistico di Fusina ha di fatto confermato l’impostazione proposta dall’assessore all’ambiente della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, e condivisa dal ministro Sergio Costa: nel prosieguo dell’iter autorizzativo, la prossima conferenza di servizi considererà solo le due linee “convenzionali” dell’inceneritore, scorporando la terza, quella relativa al trattamento dei fanghi di depurazione urbana potenzialmente contaminati dai PFAS.
La Linea 3, pertanto, dovrà seguire un percorso tecnico scientifico diverso dall’adeguamento tecnologico delle attuali linee già esistenti in quanto, pur essendo condivisa la necessità di trattare i PFAS, tale operazione dovrà essere effettuata con tecnologie preventivamente validate dalla comunità scientifica nazionale. Nell’incontro, quindi, è stato stabilito che, prima di effettuare i passaggi autorizzativi, saranno coinvolti, per le scelte tecnologiche, gli enti del sistema nazionale sanitario e di protezione ambientale, al fine di accompagnare gli enti territoriali nelle politiche strategiche future sui trattamenti degli inquinanti emergenti.
“L’odierno tavolo composto da tecnici del Ministero e della Regione ha continuato a lavorare nel clima di collaborazione e condivisione del percorso instaurato nelle settimane scorse – ha sottolineato Bottacin –. Noi veneti ben comprendiamo l’utilità di trattare e rendere inerti sostanze come i PFAS, ma prima di procedere in tal senso dobbiamo acquisire maggiori certezze sulle tecniche da mettere in atto. Con assoluto buon senso, pertanto, abbiamo sospeso la procedura sulla nuova linea e richiesto agli enti scientifici nazionali il supporto necessario: prima di procedere con l’eventuale autorizzazione di impianti di queste dimensioni, vogliamo conoscere ogni possibile conseguenza derivante dalla loro attività sul piano ambientale, scongiurando innanzitutto rischi per la salute dei cittadini”.