Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 26 ottobre, nell’ambito del percorso valoriale e approfondendo quanto già trasmesso loro attraverso le lezioni OSCAD (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori), i 171 Allievi del 218° Corso hanno incontrato Niki Leonetti.
Il giovane veronese, con una disabilità sin dalla nascita, ha parlato ai futuri Poliziotti della sua vita e di come la sua condizione non gli abbia mai impedito, comunque, di essere sé stesso e di raggiungere gli obbiettivi da lui prefissati; gli ha parlato del suo progetto, nato nel 2013, “SI PUO’ FARE: PERCHE’ NO?”: un vero e proprio viaggio fatto di racconti e video coinvolgenti, nato dalla sua esperienza personale con la disabilità.
Un progetto che ha, come obiettivo, mettere al centro della quotidianità la persona, prima ancora della sua disabilità, includendola con amicizia e affetto.
Nell’Aula Magna Fratelli Turazza della Scuola di Polizia, al termine del suo intervento, prima che tutti gli Allievi si alzassero in piedi per applaudirlo, ha concluso con queste parole: “In fondo, ragazzi, essere disabili vuol dire avere delle fragilità e, forse, tutti ne abbiamo e a me, anzi, quelli che non ne hanno mi fanno un po’ paura. A questo punto, bisogna far sì che le nostre fragilità, anche le nostre fragilità, diventino la nostra forza, imparando non solo a vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, ma anche a metterci dentro, giorno dopo giorno, gocce della nostra vita. Le salite e io lo so bene sono faticose e spaventano, ma pensate sempre, prima di iniziarle, al meraviglioso panorama che potrete vedere, una volta concluse.”
“La testimonianza di Niki – ha detto il Direttore della Scuola Trevisi, salutandolo – sono certo che vi avrà trasmesso coraggio e passione, insegnandovi anche parole meravigliose come “condividere” e “includere”; sono certo che vi avrà convinto sul fatto che non ci si debba mai arrendere di fronte alle difficoltà. Sono certo che grazie alle sue parole sarete ancora più capaci, quando affronterete i vostri primi interventi, di stare accanto a ogni cittadino e, in maniera particolare, accanto a coloro che sono più deboli e più fragili e che, proprio per questo motivo, avranno ancora più bisogno del nostro servizio.”