Non è bello ciò che risulta palese in Riva San Lorenzo, nel tratto di lungadige tra i ponti di Castelvecchio e della Vittoria, nel centro dietro le quinte abusato da teppistelli da quattro soldi ed apprezzato soprattutto da turisti stranieri per l’innegabile bellezza panoramica tra fiume Adige, storia scaligera e celebrazioni della Grande Guerra.
Irrita quel vigliacco vilipendere innanzitutto la memoria d’una coraggiosa giornalista e pungente scrittrice come Oriana Fallaci (alla quale sono stati dedicati i giardini affacciati all’acqua fluviale che scorre), con verde alquanto trasandato (parzialmente incolto o mancante) e con sverniciate graffitare ed adesivi appiccicati alla sua sintesi biografica.
E fanno scuotere la testa le immondizie dell’inciviltà lasciate nell’argine erboso sottostante: bottiglie, lattine, perfino un cestino dei rifiuti gettato sul greto in spregio a se stessi, non certo al patrimonio pubblico od al prossimo (che magari vede ma prosegue indifferente)…
E sì che Verona, da anni amministrata dal centrodestra, dovrebbe avere un occhio più che di riguardo per Oriana Fallaci, la grande inviata in fronti di guerra, se non altro per accomunanza con certe sue posizioni ideologiche (critiche al comunismo ed all’islam, ad esempio).
Invece, i giardini nel degrado hanno un retrogusto d’ipocrisia e di lassismo mentre le panchine in marmo danneggiate e deturpate da maniaco-scribacchini dimostrano che la civiltà, qui, è un optional se non ben poco gradita…
Gli opportuni interventi per restituire l’onore oltraggiato ad Oriana Fallaci sono d’obbligo. Come l’eventuale posizionamento di telecamere per controllare l’andazzo del luogo h24…
Servizio, foto e video di Claudio Beccalossi
Nella vicina (e rossa) Brescia, invece, il ricordo di Oriana Fallaci è addirittura inciso nel marmo
Brescia – Tra via Francesco Crispi e corso Magenta, nei pressi del Conservatorio “Luca Marenzio”, chi non lo sa “scopre” i Giardini “Oriana Fallaci”, con relativa epigrafe marmorea d’intitolazione alla nota e polemica giornalista, scrittrice, attivista (Firenze, 29 giugno 1929 – Firenze, 15 settembre 2006).
Dato che, con i suoi moniti e le sue sferzate soprattutto sulla progressiva islamizzazione dell’Europa, non andava a genio all’intellighènzia pseudo progressista e globalista (meglio, glo-ballista), Fallaci, in vita, è stata volutamente ed immeritatamente accantonata (o, almeno, i sicari degli strateghi del “pensiero unico” l’hanno tentato). La meschina “operazione” d’impiastricciamento della sua memoria, umana ed intellettuale, persiste vilmente da scomparsa, arrampicandosi sugli specchi ma senza riuscire a scalfire l’animosa interprete (non solo reporter-riportatrice) di eventi e movimenti internazionali.
Lascia piacevolmente sorpresi il veder omaggiata nella rossa Brescia lei, Oriana Fallaci, apertamente critica con la sinistra italiana/internazionale e duramente convinta della decadenza della civiltà occidentale (da lei considerata vigliacca, arrendevole ed impotente nell’arginare l’invasione ed il radicarsi del fondamentalismo islamico) per connivenze, complicità ed interessi delle “anime buoniste” no borders & no laws, disposte a farsi in quattro anche per assecondare l’assurdo dell’applicazione della sharīʿa in Italia ed in Europa.
c. b.