Breve video e foto della folla alla commemorazione di Darya Dugina (nata a Mosca il 15 dicembre 1992), uccisa dall’esplosione d’una bomba collocata nella sua auto il 20 agosto scorso a Bol’šie Viazëmy (oblast’ di Mosca).


Darya era figlia del noto filosofo e politologo russo Aleksandr Gel’evič Dugin (Mosca, 7 gennaio 1962), propugnatore del neo-eurasiatismo, definito “il Rasputin del Cremlino” e “l’ideologo di Putin”. Dugin è citato dai media occidentali come consigliere od ispiratore dottrinale, appunto, di Vladimir Vladimirovič Putin (Leningrado, 7 ottobre 1952) nonostante abbia apertamente messo in discussione le aperture all’Occidente di quest’ultimo, presidente della Federazione Russa dal 7 maggio 2012, suo quarto mandato non consecutivo.
Video e foto sono state inviate da un referente a Mosca de “Il Giornale dei Veronesi” che vuole rimanere nell’anonimato per ragioni di sicurezza.
Ha collaborato con l’assassinata in vari progetti e la ricorda così: «She was young, bright and well educated. Such an interesting, vivid, kind girl. She loved european culture, she was very bright on TV. She wasn’t ultronationalists of any kind. She simply wanted all russian people live together in their historical lands were we are majority» («Era giovane, brillante e ben educata. Una ragazza così interessante, vivace e gentile. Amava la cultura europea, era molto brillante in TV. Non era ultranazionalista di alcun tipo. Voleva semplicemente che tutti i russi vivessero insieme nelle loro terre storiche dove siamo la maggioranza»).
Le immagini mostrano l’affluenza di persone alla commemorazione di Darya Dugina (ieri, 22 agosto 2022) nello studio centrale della televisione ad Ostankino (Mosca), dove s’alza l’omonima torre in calcestruzzo armato per la radiotelediffusione, terminata nel 1967, alta 540 metri (in cima all’antenna) e diventata uno degli emblemi del distretto nord-orientale della capitale russa al punto d’apparirne sullo stemma e sulla bandiera.
Claudio Beccalossi