Per molti passerà alla storia come un anno orribile in cui pandemia, inflazione, guerra, esplosione del prezzo delle materie prime, comportamenti schizofrenici delle banche centrali e recessione “in arrivo” hanno svolto un ruolo primario. Probabilmente sarà così, ma il 2022 potrebbe essere ricordato anche come l’anno dello “scampato pericolo”. Una congiunzione, infatti, di eventi negativi così elevata (difficilmente ripetibile) per i mercati ha portato a una buona correzione (su alcuni mercati significativa) dei corsi azionari, ma, se vogliamo essere onesti, senza nessun vero crollo, viste le premesse. Ne è testimonianza “l’indice della paura”, il cosiddetto “Vix” sullo S&P500, che ha viaggiato per quasi tutto l’anno su livelli giudicati come di “terrore” moderato (o addirittura di tranquillità).
Il nostro principale indice di Borsa (Ftse Mib), dopo un massimo segnato a inizio gennaio (sopra i 28.200 punti), ha intrapreso un percorso di decrescita che, però, poteva essere ben più significativo. Scossoni ci sono stati, ma anche momenti di recupero che hanno reso il bilancio di questo 2022 meno pesante di quello che si poteva temere. I minimi (poco sopra i 20.000 punti) sono stati toccati a fine settembre, dopo una serie di alti (pochi) e bassi (tanti) che avevano portato la Borsa a vedere i 21.000 punti già in luglio. La chiusura dell’anno a 23.706 punti (comunque negativa) ha, però, il sapore dello “scampato pericolo”. Come già anticipato in questa rubrica non c’è stato l’atteso rally di Natale, i mercati e gli operatori, infatti, avevano già riequilibrato i propri portafogli in novembre permettendo un buon recupero dai minimi del terzo trimestre.
E ora? E’ probabile che l’inizio 2023 segua lo schema 2022, senza un trend definito e con ancora qualche buona correzione. I problemi sottolineati qui nelle scorse puntate non sono per nulla risolti e, sino a quando le banche centrali non giudicheranno come raggiunti gli obiettivi di controllo inflazione e stabilità del sistema finanziario che si sono prefissate, non assisteremo a una stabilizzazione vera dei mercati. Recessione e guerra completeranno (e complicheranno) lo scenario.
Di seguito alcuni numeri (chiusura indici del 30/12/22 rispetto all’anno precedente, fonte IlSole24Ore):
Ftse Mib: 23.706 punti, -13,3%
Ftse All Share: 25.719, -14,10%
EuroStoxx50: 3.793, -11,74%
Dax: 13.923, -12,35%
S&P500: 3.819, -19,87%
Nasdaq100: 10.865, -33,42%
di Matteo Peretti