Oltre il 34% del trasporto persone è già Euro 6. Chiude in positivo anche il mercato del trasporto merci e la percentuale di autocarri sotto i dieci anni raggiunge il 39,7%
Luglio 2024
Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua quarta edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italianenel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro del parco circolante[1].
Immatricolazioni autobus: a Verona +175%
Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9%rispetto al 2022. Con una crescita del 4,6%, inferiore alla media nazionale, e diverse flotte di medie dimensioni, il Veneto immatricola 2.515 nuove targhe. Verona registra l’incremento percentuale più alto della regione, pari a +39,5% (e 586 veicoli).
Ilmercato italiano degli autobus, indipendentemente dalla capienza, registra un +45,8%con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. Il Veneto mostra un rinnovo costante con grandi flotte provinciali. Sul territorio la crescita è dell’1,9% pari a 314 nuovi bus mentre nella provincia di Verona è del 175%, corrispettivo di 77 unità.
Alimentazione: a Verona il picco di autobus a metano
La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).
In Veneto la trazione ibrida cresce di 0,2 punti percentuali e si attesta a 0,7% mentre l’elettrico rimane pressoché stabile a 0,1%. Anche le altre alimentazioni non subiscono grosse variazioni: il gasolio scende da 92,8% a 92,6% mentre il metano da 2,7% a 2,6%.
L’ibrido a Verona cresce di 0,2 punti percentuali e arriva a 0,7%. Gasolio e metano, in calo dello 0,2% e del 0,1%, coprono rispettivamente il 91,5% e il 3,5% del parco.
Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%).
Da segnalare in Veneto le variazioni di elettrico e di metano: il primo aumenta di 0,6 punti percentuali e tocca l’1,5% mentre il secondo cala di quasi 1 punto e arriva a 11,3%.
Nella provincia di Verona l’elettrico accelera e sale di oltre 0,8 punti percentuali arrivando allo 0,9%. Il gasolio fa segnare una flessione e dall’85,6% scende a 83,5% in un anno. Viceversa il metano cresce di 1,2 punti percentuali e raggiunge il picco regionale del 15,4%.
Emissioni: a Verona più di un autobus su tre è Euro 6
Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti.
Tra le regioni più virtuose per parco poco inquinante, in Veneto il 62% degli autocarri appartiene alle classi Euro 4, 5 e 6 e più del 30% è già Euro 6.
Poco al di sopra della media regionale le classi più ecologiche a Verona coprono il 63,8% del circolante con gli Euro 6 al 30,7%.
In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.
In Veneto gli Euro 6 sfiorano il 38% e gli Euro 5 coprono il 21,7%.
Nella provincia di Verona gli Euro 6 crescono dal 30% del 2022 al 34,2% del 2023 mentre gli Euro 5 scendono da 18,7% a 18,5%.
Anzianità: a Verona il 39,7% del parco merci è giovane
La quota di autocarri giovani sotto i dieci anni in Veneto supera il 39% e quella di mezzi pesanti datati sopra i 30 anni arriva a 9,5%.
Verona segue il trend regionale: la percentuale di veicoli sopra i 30 si attesta al 9,6% mentre quella diautocarri sotto i dieci anni al 39,7%.
Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).
Il 43,6% degli autobus in circolazione in Veneto ha meno di dieci anni. La quota di veicoli datati, sopra i vent’anni, è del 20,5% (rispetto alla media nazionale del 27,5%).
Rispetto alla media regionale, a Verona la percentuale di mezzi datati sale al 25,6% mentre scende quella di autobus giovani (38%).