È uno Studio a cura della Direzione Affari Economici, Finanza e Centro Studi di ANCE nazionale a disegnare il comparto edile del domani partendo dalla fotografia attuale. Innanzitutto, il peso economico del sistema costruzioni. L’analisi sulle interconnessioni del settore all’interno del sistema economico italiano contribuisce direttamente all’11% del Pil, ma estende la sua influenza fino al 20% considerando anche tutte le attività̀ collegate, inclusi i servizi immobiliari.
Lo Studio – contraddistinto da un elevato rigore metodologico garantito da Istat – indaga i moltiplicatori economici attivati dal settore delle costruzioni. In particolare, è stato esaminato l’effetto propulsivo che una spesa aggiuntiva in costruzioni può generare, non solo in termini di produzione diretta nel settore stesso, ma anche su quella indotta nelle divisioni collegate, nonché l’importante impulso fornito all’occupazione. Una spesa aggiuntiva di un miliardo di euro in costruzioni genera sul sistema economico una ricaduta complessiva di 3.303 milioni come effetti diretti, indiretti e indotti e produce un incremento di 15.013 unità di lavoro di cui 9.309 nel settore delle costruzioni e 5.704 nei campi collegati. Per quanto riguarda Verona (dati Cassa Edile aggiornati ad aprile 2024 rispetto all’anno precedente) la massa salari ha registrato una crescita +18% (14.500.000 euro), il numero lavoratori è salito a +7% (11.189). Tradotto significa che circa 2.5 veronesi su 100 sono coinvolti nella filiera dell’edilizia.
Il settore delle costruzioni si distingue per la sua lunga e complessa filiera e per un basso livello di dipendenza dalle importazioni nel processo produttivo, con la maggior parte degli acquisti produttivi che ha origine interna. Infatti, 31 su 35 distretti diversi dalle costruzioni risultano fornitori di quest’ultimo: pertanto le costruzioni acquistano beni e servizi per quasi il 90% degli altri comparti di attività economica. Inoltre, la quasi totalità̀ degli acquisti ai fini produttivi per le costruzioni ha origine interna, mentre solo una parte esigua viene dall’estero. Di conseguenza, i benefici derivanti dalle interconnessioni con i fornitori restano prevalentemente entro i confini nazionali. Tale caratteristica sottolinea l’importanza del settore come catalizzatore di crescita. In merito agli effetti moltiplicativi, le costruzioni si contendono il primato con il settore energetico, per importanza di attivazione sull’economia nazionale. Un confronto, ad esempio, con la struttura della produzione dell’industria (settore manifatturiero ed energetico insieme), mostra che in quest’ultima la componente degli acquisti da produzione estera sale al 22%, contro il solo 4% delle costruzioni. “Nonostante tutti gli indicatori economici positivi, gli scenari internazionali restano cupi – l’analisi del vicepresidente nazionale e presidente ANCE Verona, Carlo Trestini -. I repentini cambiamenti normativi o i mancati pagamenti alle imprese hanno reso difficile volgere lo sguardo al futuro. Ma è giunto il tempo di lasciare alle spalle i timori e affidandoci a studi seri e indipendenti che ci dicano finalmente cosa ha funzionato e cosa certamente no. Questo ci aiuterà in prospettiva perché, se la stagione del superbonus è finita, quella dell’innovazione e della riqualificazione degli edifici è appena iniziata”.
Tra le linee di innovazione indicate dal nazionale e che potrebbero essere recepite dai collegi territoriali, c’è la promozione di strategie di digitalizzazione del settore attraverso una piattaforma unica nazionale (“Digital Innovation Hub”), la mappatura dell’infrastruttura digitale della PA e dei flussi informativi, la redazione di quaderni sulla “Fabbrica digitale” in collaborazione con PoliMI e UniBS. Sul tavolo dei costruttori anche il sistema «Digital Twin (DT)» per la gestione di edifici, la pianificazione degli interventi su scala urbana in ottica di sviluppo delle smart city. E anche nel settore costruzioni sbarcherà l’intelligenza artificiale con incontri di approfondimento e servizi a supporto delle imprese con «Roadmap IA». La Construction Innovation di ANCE favorirà gli investimenti in ricerca e sviluppo con il piano Industria 5.0 volto al risparmio energetico e la realizzazione di una piattaforma web-based per valutazione ESG. La sostenibilità richiederà sempre più la dematerializzazione degli adempimenti lavoristici in collaborazione con INPS (richieste di CIGO già state dematerializzate). Sull’onda delle emanazioni europee sempre più sforzi saranno indirizzati verso le Case Green. Sul tema il presidente dei costruttori veronesi Trestini: “La direttiva Case Green, appena approvata in Europa, offre grandi opportunità̀. I vantaggi saranno enormi per tutti in termini di sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Una casa meno inquinante potrà far risparmiare fino alla metà della bolletta. Un nuovo Piano Strategico dovrà inoltre occuparsi di mobilità, connessione, sostenibilità, inclusione e servizi alla persona. Per consentire di prevenire il rischio idrogeologico e sismico, in tempi adeguati e nel rispetto dei territori coinvolti. Il ddl sulla ricostruzione può fornire un importante strumento in tal senso”.
Tra le mission future di ANCE valorizzare sempre più il capitale umano, abilitare e riabilitare maestranze formate per rispondere alla ricerca di manodopera specializzata. Nell’ultimo anno 153 percorsi formativi con 1080 beneficiari si sono tradotti in 474 assunzioni nelle imprese. Oltre ai già numerosi progetti in dialogo con le scuole, sono in atto anche azioni per favorire l’inserimento socio-lavorativo dei migranti vulnerabili. Concreti i risultati del Protocollo d’intesa siglato (Ance, Ministero del lavoro, Ministero dell’interno, Organizzazioni datoriali e sindacali) per favorire l’accompagnamento nel settore di richiedenti e titolari di protezione internazionale e altri cittadini stranieri in condizioni di vulnerabilità. Impegno che è valso ad ANCE la Menzione Speciale 2022 nell’ambito del programma Welcome, Working for Refugee Integration di UNHCR. Tra le varie, al via il progetto pilota “Académie Internationale de la Construction”, promosso con CESF e Formedil, per l’occupabilità in Italia di circa 40 giovani tunisini, a seguito della formazione professionale e civico-linguistica. “I beneficiari sono stati selezionati per l’assunzione nelle imprese edili – il commento di Carlo Trestini -. Continueremo a favorire l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo nel settore edile anche dei soggetti detenuti. Tendere alla creazione di un patto di cantiere dove tutti coloro che vi operano ricevano uguali tutele e opportunità in tema di sicurezza sul lavoro e di formazione mediante il nostro sistema paritetico”.