Maccagnani: “Inaccettabile. Siamo in prima linea e le misure di sicurezza non bastano mai”
Verona, 7 marzo 2024
Nella notte fra il 5 e il 6 marzo, poco dopo le 2, quattro operatori del Pronto soccorso di Borgo Roma, sono stati aggrediti da un paziente portato dal SUEM118 in stato di agitazione psicomotoria. Il paziente, un uomo di circa 40 anni, appena arrivato in PS ha subito aggredito verbalmente una dottoressa e poi si è scagliato contro gli altri tre operatori intervenuti per aiutarla. Due infermieri e un Oss hanno così subito un’aggressione fisica che ha prodotto una frattura e contusioni multiple. Anche la guardia giurata armata, che è presente nei Ps dell’AOUI di Verona nelle ore notturne, ha riportato qualche lesione. Il paziente è stato immobilizzato e sedato senza subire alcuna lesione, grazie alla professionalità degli operatori che hanno attuato un’azione di contenimento. Nel frattempo è intervenuta sul posto anche la Polizia che è stata allertata dal personale ospedaliero. Come è noto, infatti, la legge 56/2023 prevede la procedibilità d’ufficio in caso di aggressioni fisiche nei confronti del personale sanitario nell’esercizio delle loro funzioni.
“È inaccettabile una violenza tanto inaudita”, ha dichiarato il dottor Antonio Maccagnani, direttore del Pronto soccorso di Borgo Roma. “Il paziente era appena arrivato e subito si è scagliato contro i sanitari. Chi presta servizio nel turno di notte non può farlo con la preoccupazione per la propria incolumità. L’Azienda sta mettendo in campo da tempo le misure di sicurezza, ma evidentemente non bastano mai. Quello di stanotte è stato un episodio grave che finora non si era mai verificato per questo abbiamo sporto immediata denuncia. Questo episodio dimostra quanto le professioni sanitarie siano in prima linea, soprattutto nel Pronto soccorso. Il mio pensiero va ai colleghi che hanno vissuto questa esperienza e ai quali abbiamo prestato immediato soccorso, è inaccettabile che nello svolgimento del proprio compito rivolto agli altri si diventi bersaglio”.
“Episodi come questi contribuiscono ad alimentare la preoccupazione soprattutto della nostra categoria, visto che gli infermieri sono fra il personale sanitario i primi ad essere presi di mira”, aggiunge la dottoressa Cristina Ferrari, dirigente delle Professioni sanitarie. “Noi sosteniamo il nostro personale a fare segnalazioni affinché la questione delle aggressioni abbia risalto e l’utenza, sia pazienti che familiari, capisca che chi sta in prima linea per aiutare agisce nel loro interesse e non contro di loro. Le aggressioni non portano a nulla, producono solo l’effetto di ulteriore problema anche organizzativo”.
L’Azienda Ospedaliera di Verona non sottovaluta il tema della sicurezza dei suoi dipendenti, non solo attraverso gli investimenti ma anche con la formazione e il sostegno a chi denuncia. Da tempo sono attive diverse misure di sicurezza, come le postazioni di Polizia, la vigilanza armata presente in forma stabile in PS nelle ore serali e notturne e la Ronda dinamica che sorveglia le aree ospedaliere. Oltre alla videosorveglianza già presente, recentemente è stata deliberata l’installazione di nuove telecamere all’interno dei tre Pronto soccorso: Borgo Trento, Borgo Roma e Ostetrico-Pediatrico.