Parte la prima comparazione clinica fra le tre piattaforme. Obiettivo: allargare a più pazienti i benefici della chirurgia mini-invasiva
Verona, 20 aprile 2023
Per la prima volta in Europa, è stato avviato a Verona lo studio clinico comparativo di chirurgia robotica con le tre piattaforme attualmente disponibili sul mercato, finora mai utilizzate in contemporanea nella stessa struttura ospedaliera. Da questo mese, infatti, le tre macchine sono tutte installate in AOUI Verona, ed affiancheranno il robot già presente da molti anni. Questa importante iniziativa viene presentata oggi alla città, alla comunità scientifica e professionale, oltre che agli stakeholders.
In seguito alla gara effettuata con la forma del dialogo competitivo, AOUI Verona valuterà l’efficienza, la maneggevolezza e l’efficacia clinico-funzionale della tecnologia robotica delle tre piattaforme che hanno la certificazione europea per la prostatectomia: Da Vinci (Intuitive surgical), Hugo (Medtronic) e Versius (Cambridge Medical Robots). Il costo complessivo dello studio è di 1.735.000 euro per la durata di un anno, finanziato dalla Regione del Veneto.
La cerimonia di inaugurazione delle tre piattaforme è organizzata da Aoui Verona in collaborazione Università degli studi di Verona. A presentare l’avvio della sperimentazione, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, sono stati il direttore generale, dottor Callisto Marco Bravi, il rettore prof Pier Francesco Nocini, e i due chirurghi direttamente coinvolti: prof Alessandro Antonelli, direttore Uoc Urologia, e il prof Simone Giacopuzzi, responsabile Chirurgia Laparoscopica e robotica del tratto esofageo superiore prof. Simone Giacopuzzi.
OBIETTIVO DELLA COMPARAZIONE. La piattaforma Da Vinci è disponibile sul mercato da circa 20 anni e rappresenta il punto di riferimento attuale. Due importanti industrie, l’americana Medtronic e l’inglese CMR hanno prodotto delle piattaforme innovative, che hanno ricevuto le necessarie autorizzazioni per poter essere impiegate nella pratica clinica in piena sicurezza. Gli obiettivi dello studio sono clinici e gestionali. A livello internazionale non ci sono infatti studi che abbiano comparato le tre piattaforme per evidenziarne gli specifici vantaggi. Lo studio di AOUI (studio Compar-p), approvata dal Comitato Etico delle province di Verona e Rovigo, permetterà di misurare accuratamente le performance dei 3 robots, consentendo ai propri pazienti di usufruire delle tecnologie più innovative. Tutte le procedure saranno guidate da chirurghi di altissima esperienza e da equipe specializzate nella chirurgia robotica. I dati di questo studio forniranno alle Aziende Sanitarie i dati necessari per la riduzione dei costi, grazie all’apertura del mercato alla concorrenza. In sintesi, una rigorosa analisi degli outcomes potrebbe condurre ad un abbattimento della spesa e quindi ad un aumento delle prestazioni erogabili. In questo modo, un numero maggiore di cittadini potrebbe avere la possibilità di accedere e beneficiare della tecnologia avanzata minimamente invasiva, nel pieno controllo della sicurezza e della qualità dell’intervento chirurgico. In un sistema sanitario pubblico è responsabilità etica e morale produrre dati a supporto dell’innovazione tecnologica per ottimizzare l’utilizzo delle risorse.
CHI USERA’ I ROBOT. L’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona è centro di riferimento per la chirurgia oncologica mini-invasiva in tutti gli ambiti. Lo studio comparativo inizierà in urologia, con gli interventi di prostatectomia radicale, anche in virtù dell’elevatissima esperienza già accumulata. A breve giro, tutte le altre chirurgie specialistiche dell’Azienda, forti del ruolo preminente che rivestono a livello nazionale ed internazionale, metteranno in atto specifici protocolli di utilizzo a cui estendere la sperimentazione comparata, da sottoporre alla valutazione e autorizzazione della Regione e del Comitato Etico competente. In particolare comparazione della chirurgia robotica in ambito: ginecologico relativo ad isterectomia laparoscopica, chirurgia oncologica dell’apparato digerente, chirurgia pancreatica e epatobiliare. Ciò renderà ancora più innovativo e versatile il progetto, fornendo preliminari risposte a domande che nel prossimo futuro diventeranno verosimilmente impellenti.
VANTAGGI PER IL PAZIENTE. Lo studio comparativo sulle potenzialità delle diverse piattaforme valuterà, oltre all’efficacia sul trattamento chirurgico oncologico, anche la preservazione della qualità di vita del paziente. I nuovi robot hanno caratteristiche simili al robot DaVinci (4 braccia, controlli computerizzati), ma anche nuove prerogative (consolle “aperta”, braccia robotiche indipendenti) che permetteranno di affinare ulteriormente la procedura di prostatectomia. Lo studio misurerà con grande attenzione il funzionamento delle macchine e il benessere dei pazienti operati. L’applicazione delle diverse piattaforme anche negli altri ambiti oncologici porterà ad una maggior possibilità da parte del cittadino ad accedere alle tecnologie più avanzate e di conseguenza alle più moderne strategie di cura, ove indicato.
GRUPPO DI LAVORO. Per il raggiungimento degli obiettivi aziendali e regionali è stato creato un team multidisciplinare composto da chirurghi delle specialità interessate ai vari studi in fase di preparazione oltre all’attuale, economisti dell’Università di Verona, esperti di HTA (Health Tecnology Assesment) e responsabili organizzazione sanitaria. Il team ha la funzione di verificare e coordinare, oltre agli outcomes scientifici correlati ai vari studi che i singoli gruppi di ricerca eseguiranno, la programmazione operatoria, gli spazi, la formazione e lo sviluppo professionale (sia medici che infermieri e tecnici), con particolare valutazione quindi dell’efficienza.
Assessore Manuela Lanzarin: “Tra gli obiettivi della Regione l’investimento in tecnologie che abbiano ricadute sul paziente, consentendo di portare nuove opportunità terapeutiche è una nostra priorità. Ogni euro speso per migliorare la nostra Sanità è un mattone per costruire un sistema migliore. Con i fondi del PNRR, ad esempio, stiamo disegnando una nuova mappa di opportunità. Ma mai dobbiamo dimenticare, e mi fa piacere ricordarlo in questa Azienda che è una delle più grandi ed efficienti d’Italia, quanto sia importante l’apporto dei professionisti, qualsiasi ruolo essi rivestano. Sono loro il vero cuore pulsante di questo Sistema”.
Dott. CALLISTO MARCO BRAVI – Direttore Generale AOUI Verona
“Quando sono arrivato due anni fa parlai dell’importanza della ricerca e dell’innovazione a livello internazionale. La medicina o avanza o arretra: non può stare ferma. Oggi diamo evidenza dell’importante passo che la nostra azienda sta facendo su questa strada, implementando questo protocollo per la prima volta al mondo grazie anche alla lungimiranza di Regione Veneto che ha finanziato questo importante progetto. La nostra azienda, grazie alla presenza dei suoi professionisti che ne sono fondamenta ed architrave, riesce a fornire un contributo importante alla crescita delle conoscenze a livello internazionale in diversi campi: scientifico, clinico, organizzativo, economico (HTA). Quale è e quale sarà il contributo della robotica chirurgica nel panorama della sanità: questo è l’obiettivo principale. Tutta questa grande professionalità ha generato e sta generando un livello di risultati clinici che, unitamente alla transizione digitale che la sanità sta vivendo, rende la nostra azienda attrattiva anche a livello nazionale. Oltre al protocollo in Urologia sono in fase finale di valutazione i protocolli per: Ginecologia, Resezione epatica, Chirurgia pancreatica, Gastrectomia, Resezione colica, sottoposti ai preposti organi regionali. I nostri professionisti, a fronte di queste ingenti risorse, sono stati coinvolti nel ripensare l’organizzazione complessiva del loro lavoro per rendere sempre più efficienti i blocchi operatori di Borgo Trento e Borgo Roma, il Digital twinning delle sale operatorie con lo scopo di aumentare l’efficienza e recuperare risorse”.
Prof Pier Francesco Nocini: “Nel settore della chirurgia, da diversi anni, Università ed Azienda hanno investito sull’applicazione clinica della chirurgia robotica, basandosi su competenze ed eccellenze nei diversi ambiti oncologici e funzionali, raggiungendo risultati di assoluto valore clinico e scientifico. L’importante iniziativa che siamo qui oggi ad inaugurare si colloca pienamente in tale direzione e l’Università rappresenta l’interlocutore ideale dell’Azienda per valutare l’innovazione in ambito medico: le diverse anime dell’università, infatti, fanno sì di poter espandere l’interesse non solo agli aspetti clinici, ma anche a quelli gestionali, infermieristici, economici e, idealmente, ingegneristici”.
PROF. SIMONE GIACOPUZZI – Chirurgia Generale e dell’Esofago Stomaco – Responsabile UOS Chirurgia laparoscopica e robotica del tratto gastroesofageo superiore.
“La chirurgia nella patologia neopalstica del tratto gastroesofageo necessita di standard molto elevati per la difficoltà tecnica nel realizzare sia la demolizione oncologica, sia la ricostruzione. Negli anni sono state sviluppate tecniche per chirurgia open con risultati incoraggianti in termini di complicanza post operatoria e di sicurezza sul controllo della malattia. Trasportare la complessità dell’esperienza open alla chirurgia mininvasiva era piuttosto difficile, tant’è che tutt’ora abbiamo limitazioni proprio nella parte ricostruttiva utilizzando i tradizionali strumenti laparoscopici. La destrezza del robot, invece, soprattutto nella sua componente periferica, ci ha permesso di trasferire la nostra esperienza nella chirurgia mininvasiva. L’analisi di questi risultati degli ultimi anni ci porta a risultati piuttosto incoraggianti per proseguire nella chirurgia robotica, permettendo a un numero sempre maggiore di pazienti di accedervi. Lo sviluppo della tecnologia robotica cambierà la formazione degli specializzanti e dei medici con nuovi sistemi di simulazione adatti alle nuove strategie terapeutiche per apprendere nuove skill senza necessariamente dover ricorrere al modello umano”.
PROF. ALESSANDRO ANTONELLI – Direttore Urologia e Professore ordinario presso l’Università
“La chirurgia robotica in urologia nasce ormai quasi un quarto di secolo fa, proprio nel 2000 con i primi interventi pionieristici. A Verona siamo partiti nel 2007 e io svolgo personalmente questa chirurgia ormai dal 2010. Sono interventi su organi e strutture in posizioni anatomiche spesso scomode; in ogni intervento c’è una fase per rimuovere completamente la porzione malata seguita poi dalla ricostruzione, per ripristinare la funzione dell’organo. Il robot offre una eccezionale visione dell’anatomia, pulita e magnificata, e ci dà strumenti miniaturizzati, con molte possibilità di articolazione, e movimenti ultrafini. E’ per questo che rende più facile raggiungere strutture anatomiche scomode, fa asportare delicatamente le parti malate e fa ricostruire benissimo le parti sane che restano. Tutto ciò determina per il paziente un risultato estetico splendido, senza incisioni dolorose, recuperi veloci e una guarigione quasi sempre definitiva. Al chirurgo la robotica dà uno strumento formidabile, ed anche il confort di poter lavorare comodi, seduti a una consolle. In quali procedure si usa la robotica in urologia? Ormai in tutte. Abbiamo appena terminato una delicata operazione ricostruttiva per una grave malformazione renale in una giovane ragazza, e adesso stiamo operando un giovanissimo ragazzo linfonodi addominali legati ad un tumore del testicolo. Quindi serve a tutte le nostre patologie, ma la prostatectomia è stato il primo intervento a cui si è applicata la robotica. La tecnologia si è molto evoluta con nuove macchine e per questo motivo abbiamo proposto alla nostra Direzione e alla Regione di promuovere una valutazione comparativa delle 3 piattaforme oggi disponibili. E’ un’esperienza entusiasmante, unica a livello internazionale, che coinvolge e responsabilizza tutti”.
Alla cerimonia erano presenti le autorità cittadine: Il vicario prefetto dr.ssa Daniela Chemi, il questore Roberto Massucci, il delegato Comandante Provinciale dei Carabinieri maggiore Alessandro Papuli, il direttore generale ULSS 9 Scaligera Pietro Girardi, il direttore generale Istituto Oncologico Veneto Patrizia Benini, il direttore generale IOV Benini Patrizia, il consigliere regionale Alberto Bozza.