Sarà un Tour de France per scalatori quello che prenderà il via da Bilbao nel prossimo fine settimana. Otto tappe per uomini duri, diverse frazioni adatte a imboscate e di media difficoltà, pochissimi chilometri a cronometro e qualche giornata per sprinter, questo il menú della corsa gialla 2023. Il percorso é anomalo rispetto alla tradizione con arrivi già insidiosi nel primo weekend di gara nei Paesi Baschi, utili per mettere ko i primi big al via in forma precaria.
Grande favorito è il vincitore uscente, il danese Vingegaard autore di un inizio di stagione pressoché perfetto, senza infortuni e con un avvicinamento al Tour senza sbavature. Ma chi è questo ventiseienne balzato agli onori della cronaca nel 2021, quando si classificò secondo dietro al fenomeno Pogacar a Parigi, e capace di scalzare lo stesso l’anno successivo?
Professionista dal 2016 ha ottenuto le prime vittorie di prestigio nel 2021 vincendo una tappa all’UAE Tour e la classifica finale della Coppi e Bartali. Partito come gregario di Roglic al Tour de France, dopo il forfait dello stesso si troverà capitano e riuscirà a giungere secondo. Il suo anno di grazia sarà, però, il 2022. Dopo una tappa al Giro del Delfinato, riuscirà a vincerne due alla Grande Boucle, ma, soprattutto, porterà a casa l’ambita maillot jaune con una prestazione nettamente superiore a tutta la concorrenza. Il 2023 è partito nel migliore dei modi per lui con già tre brevi corse a tappe vinte (Gran Camino, Giro dei Paesi Baschi e Delfinato). Programma di avvicinamento al Tour sinora perfetto. La maglia gialla é già assegnata?
di Matteo Peretti