Venezia, 16 maggio 2023
“Nel 2019, primi in Italia, avevamo un tasso di adesione alla previdenza complementare del 32 per cento contro una media nazionale del 27. Ci eravamo posti come obiettivo il superamento della quota di adesione del 35 per cento ma siamo riusciti a raggiungere quota 42 per cento (contro una media nazionale inferiore al 30) per un totale di oltre 900.000 lavoratori iscritti ai fondi pensione. Siamo ai vertici della classifica delle Regioni, grazie ad una maggiore consapevolezze di aziende e lavoratori”.
Così l’Assessore regionale al lavoro è intervenuta all’apertura di Veneto Welfare Day sul tema Welfare, Bilateralità e Territorio, promosso da Veneto Lavoro e Regione con la presenza del direttore di Veneto Lavoro Tiziano Barone e della coordinatrice di Veneto Welfare Silvia Cavallarin.
Nel suo discorso l’Assessore regionale ha evidenziato la centralità delle parti sociali. “La scelta dell’assessorato regionale al lavoro di spingere sul welfare come modello culturale di riferimento – ha sottolineato – poggia con forza sulla vocazione alla contrattazione collettiva di secondo livello insita nella società veneta in cui associazioni sindacali e datoriali ragionano insieme sui servizi da offrire. Il Veneto mette a disposizione la propria capacità politico-amministrativa per promuovere un ulteriore sviluppo del welfare con la consapevolezza che si tratta di un modo per alleggerire la spesa dello Stato e favorire la responsabilità sociale di aziende e lavoratori”.
“Il ruolo strategico del welfare è riconosciuto in maniera sempre più ampia in un’economia in cui i costi dello Stato sociale sono difficilmente sostenibili alla luce del quadro demografico – ha concluso l’Assessore -. Se oggi gli occupati in Veneto sono complessivamente 2,1 milioni, dei quali 1,7 lavoratori dipendenti, è facile stimare che presto la popolazione attiva con capacità contributiva sarà insufficiente a reggere il sistema di servizi a cui siamo abituati. Ecco perché la previdenza diventa elemento fondamentale, in un’alleanza strutturata pubblico-privato”.