Sono 13 i tassisti abusivi individuati, cinque dei quali sanzionati, nei giorni scorsi dalla polizia locale a seguito di un’operazione che si è svolta nella zona di viale Milano da fine agosto ai primi di settembre. Per loro è scattata la contestazione della violazione dell’articolo 86, comma 2, del codice della strada che prevede una sanzione amministrativa da 1.816 a 7.264 euro, il sequestro del veicolo ai fini della confisca amministrativa e la sospensione della patente da 4 a 12 mesi. I verbali verranno inviati alla prefettura che determinerà la relativa sanzione.
“Grazie alla polizia locale, NOS in primis, siamo riusciti a dare, in tempi rapidi, un duro colpo al fenomeno del trasporto abusivo dei taxi, con una risposta più che soddisfacente al grido di allarme lanciato dalla Cooperativa Tassisti Vicenza, anche tramite Confartigianato – ha spiegato il sindaco -. Si tratta di una delle tante piaghe che caratterizzano il mondo del lavoro e che mettono in difficoltà chi opera in modo regolare. La nostra intenzione, ora, è di proseguire in questa direzione, coadiuvando e sostenendo le azioni di controllo delle forze dell’ordine sul territorio con riferimento a tutte quelle persone che esercitano abusivamente un’attività, anche a tutela della incolumità degli utenti di tale servizio”.
“In meno di un mese la sezione del NOS è riuscita a stanare ben 13 tassisti abusivi grazie a una serie di indagini accurate che ha portato gli agenti ad intercettare scambi di denaro tra “clienti” e conducenti e a raccogliere, non senza difficoltà, le testimonianze di quanti usufruivano di questo servizio illecito – ha precisato il consigliere comunale delegato alle funzioni di studio, proposta e sviluppo di progetti specifici nell’ambito delle politiche per la sicurezza -. È la prima volta che la polizia locale esegue un’operazione di questo tipo a difesa di chi svolge legalmente tale attività”.
La situazione era stata segnalata anche da Confartigianato Vicenza che, facendo proprie le istanze della Cooperativa Tassisti Vicenza (CO.TA.VI.), aveva evidenziato il protrarsi del fenomeno dell’abusivismo dei taxi che, sommato all’emergenza sanitaria, aveva portato a un crollo del fatturato di oltre il 70 per cento.
A seguito, quindi, di tale segnalazione, la sezione NOS della polizia locale ha dato il via ad un’accurata indagine a partire da agosto, con una serie di appostamenti in zona stazione e in viale Milano e pedinamenti dei veicoli e delle persone sospettate di eseguire tale attività. Parte dell’operazione si è svolta individuando, tra i soggetti identificati, quelli più “attivi” in modo da dimostrare l’effettiva attività abusiva tramite il riscontro del pagamento da parte del cliente. Il metodo deciso dalla sezione NOS per poter procedere nei confronti dei tassisti abusivi è stato, infatti, quello di fermare il cliente del tassista e, una volta che lo stesso avesse dichiarato di aver pagato, si faceva intervenire la pattuglia per fermare il mezzo e procedere alla contestazione della violazione.
L’indagine, che si è svolta in collaborazione con le pattuglie sul territorio, ha portato all’individuazione di 13 veicoli adibiti a servizio di taxi abusivo e all’identificazione dei rispettivi conducenti, tutti tra i 48 e i 64 anni, che dalla tarda mattinata a notte inoltrata sostavano, con i propri mezzi, lungo viale Milano, nel tratto compreso tra piazzale Bologna e il call center, e attendevano i propri “clienti” seduti sui new jersey in cemento dell’area di servizio presente.
I clienti contattavano il tassista abusivo telefonicamente o di persona durante la sosta nei pressi di viale Milano.
Dopo la telefonata, il conducente saliva a bordo del proprio veicolo e si dirigeva a prelevare una o più persone in luogo prestabilito per poi portarle a fare commissioni o accompagnarle fuori Comune.
Tra i “clienti” che avevano usufruito del “servizio” sentiti a verbale dagli agenti, si è riscontrata una minor collaborazione tra quelli di sesso maschile, alcuni dei quali noti come persone dedite ad attività illecite, i quali hanno riferito di non aver mai pagato nulla ma di aver ricevuto solo un aiuto da parte di connazionali.
Più collaborative, invece, sono state le donne le quali hanno dichiarato che il servizio “usufruito” era a pagamento con tariffe variabili tra i 5 e i 15 euro a seconda del posto da raggiungere e del tempo impiegato.
Tutti hanno riferito di aver preso contatto la prima volta con il tassista abusivo nella zona di viale Milano dove, mediante passaparola, si è sparsa la voce di un servizio economico.
Una volta accompagnato il cliente nel luogo richiesto, il conducente lasciava il proprio numero di telefono al passeggero per poter essere contattato ogni qualvolta la persona ne avesse bisogno. Alcuni hanno riferito, inoltre, che non era la prima volta che utilizzavano questo servizio.
L’operazione della polizia locale contro i tassisti abusivi proseguirà anche nelle prossime settimane.