Già alle 11.30 i cittadini sono rientrati nelle abitazioni.
Si sono concluse in tempo record le operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico ritrovato a Parona. Intorno alle 11 è stato caricato su un camion e i residenti sono potuti rientrare nelle loro abitazioni con ampio anticipo rispetto alle previsioni.
Sono stati quasi 3.000 i veronesi che hanno dovuto casa entro le ore 7.30 di questa mattina in accordo con le disposizioni messe in atto per il ‘bomba day’.
Il perimetro d’azione della zona rossa coinvolta, di 755 metri, comprendeva tutto l’abitato di Parona e due immobili situati nel territorio del comune di Negrar comprendendo tutta la viabilità stradale da e per la Valpolicella, la statale del Brennero e la linea ferroviaria sempre del Brennero.
La durata dell’intervento era stimata in circa nove ore, mentre già verso le 11 l’ordigno è stato caricato su un camion in direzione della cava di Sommacampagna dove verrà fatto brillare.
I residenti sono potuti rientrare nelle loro abitazioni con ampio anticipo e contemporaneamente è ripresa la circolazione stradale e ferroviaria.
Un intervento rapido reso possibile grazie al lavoro svolto dai militari dell’Esercito Italiano, 8° Reggimento Guastatori della Folgore di Legnago.
Al Palasport in zona Stadio è stato allestito il centro di assistenza alla popolazione e un efficiente servizio di bus navetta messo a disposizione da ATV ha agevolato i collegamenti già dalle 6 del mattino.
Impegnata anche la Polizia locale con circa una trentina di agenti per attività di chiusura stradale e assistenza ai cittadini, insieme a volontari della consulta comunale di Protezione Civile.
La Questura, con specifica ordinanza diretta a tutte le forze di Polizia, ha vigilato sull’ordine pubblico e contro lo sciacallaggio.
Assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi: “La città ringrazia l’esercito e le forze dell’ordine per la professionalità e l’impegno profusi nella gestione del disinnesco dell’ordigno rinvenuto a Parona. Un grazie particolare alla Prefettura per il coordinamento delle azioni e per la scelta di una data ottimale, il 28 dicembre appunto, in un contesto di scuole e aziende chiuse e molte persone fuori casa per le festività. È stata anche l’occasione per testare sul campo il sistema di allerta della popolazione Alert-System recentemente adottato, che ha puntualmente raggiunto i 21.000 cittadini interessati”.