Si è finalmente accesa in piazza Bra, in un’atmosfera magica al suono di melodie natalizie in chiave swing, la cometa scelta dall’Amministrazione come decorazione natalizia realizzata per sostituire temporaneamente quest’anno la tradizionale iconica stella, capolavoro dall’architetto veronese Rinaldo Olivieri, consistentemente danneggiata in fase di disallestimento. Nella sua luminescente tonalità bianca, una stella di luce contemporanea dalla forte valenza simbolica, come ha voluto sottolineare nelle interviste il sindaco Damiano Tommasi. Un momento di festa rivolto a tutta la città, che ha risposto con calore e partecipazione all’invito.
In piazza, oltre al sindaco Tommasi, la Giunta, il presidente del Consiglio comunale Stefano Vallani e molti consiglieri di maggioranza. Presente anche il Questore di Verona Roberto Massucci e don Maurizio Viviani parroco di San Fermo e vicario del Vescovo che ha effettuato la benedizione.
Colonna sonora dell’evento inaugurale sono state alcune canzoni tradizionali natalizie eseguite dal gruppo di giovani artisti veronesi ‘Panic Therapy’, noto per le sue interpretazioni swing e shuffle.
“La giornata di oggi è per me un po’ particolare – ha dichiarato il sindaco Damiano Tommasi – perché mi riporta alla mente l’episodio accaduto al termine delle festività dello scorso anno durante lo smontaggio della stella. Uno dei momenti più delicati da quando amministro, perché l’incidente poteva essere una tragedia che, fortunatamente, non è stata. Abbiamo quindi voluto dare un significato particolare a questa nuova infrastruttura di luce, che vorremmo diventasse un modo per simboleggiare i luoghi che a Verona, nei nostri quartieri, rappresentano qualcosa per noi. Resta l’impegno che ci siamo prefissati di festeggiare i 40 anni della stella tradizionale con il suo ritorno il prossimo anno in Bra. Su questo ci sarà da lavorare, ma ora siamo soddisfatti del risultati raggiunti con questa infrastruttura che consente di dare davvero grande significato alla stella e a quello che ha sempre rappresentato per la città e nel presepe, che è la mia passione, per quel simbolo di luce che arriva nei luoghi più dimenticati”.