Registrate in provincia di Verona 28 targhe. Gli Euro 5 e 6 sono il 42,5% del parco circolante, un mezzo su 5 però ha oltre 20 anni. Buoni risultati anche nel mercato del trasporto merci
Dopo la crisi vissuta nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria ed economica, il 2021 avrebbe dovuto essere l’anno del rilancio per il settore dei trasporti.
Ma si può parlare di vera ripresa?
Per rispondere a questa domanda e capire le evoluzioni che hanno trasformato il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto di merci e persone dopo il primo anno di pandemia sia a livello nazionale, sia a livello locale, Continental ha realizzato la seconda edizione dell’Osservatorio sui macro-trend del trasporto pesante. Lo studio fa emergere le tendenze evidenziate dallo sviluppo del parco circolante in Italia e in Veneto, attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione*, l’anzianità e la categoria euro.
Trasporto merci, le nuove targhe nel 2021 sono 599
Il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto merci in Italia ha chiuso il 2021 con 24.168 immatricolazioni, in crescita rispetto al 2020 del 23,2%. Il Veneto segue il trend positivo nazionale, seppur con percentuali più contenute, e immatricola 2.566 nuove targhe, raggiungendo un incremento del 4,9% rispetto all’anno precedente.
A Verona le nuove targhe sono 599, contro le 542 dell’anno precedente (una crescita del 10,5%).
Anche il settore nazionale del trasporto persone mostra un importante segnale di crescita, con 4.091 mezzi immatricolati nel 2021 a fronte dei 3.404 del 2020 (+20,2%). Uno scenario contrastante si presenta invece a livello locale; tra le regioni che non manifestano variazioni significative c’è anche il Veneto: le nuove targhe sono 313, soltanto cinque in più rispetto ai 12 mesi precedenti (+2%). Situazione più netta a Verona: le nuove targhe del 2021 sono 28, in aumento del 64,7% rispetto alle 17 del 2020.
Alimentazione, il gasolio domina ancora il mercato
Nel 2021 in Italia il parco circolante di autocarri merci ha raggiunto le 4.290.042 unità. A livello di alimentazione, la situazione nazionale rimane pressoché invariata rispetto al 2020 con una netta predominanza del gasolio. Si nota una crescita, seppur timida, delle alimentazioni alternative.
In Veneto l’elettrico si attesta allo 0,1% e l’ibrido allo 0,3%. Il gasolio rimane largamente preponderante e copre il 93% del parco, seguito dal metano al 2,8% e dalla benzina al 2,6%.
Verona si mostra in linea con i dati regionali, con la differenza di un ricorso leggermente inferiore al gasolio (91,8%) e superiore per quanto riguarda metano (3,8%) e benzina (2,7%).
Il parco autobus nel nostro Paese registra invece, nel 2021,100.199 unità. Anche in questo contesto, dal punto di vista dell’alimentazione, il panorama è stabile rispetto al 2020, sebbene con qualche piccolo segnale di miglioramento: la maggioranza dei mezzi in circolazione rimangono a gasolio, mentre le quote di elettrico e ibrido crescono ma non superano l’1%.
In Veneto l’ibrido è fermo a quota 0,1%, mentre l’elettrico arriva allo 0,6%. Il gasolio copre l’89,7% dell’intero parco, seguito dal metano all’8,6%. Trascurabile il ricorso alla benzina (0,3%).
Anche a Verona la copertura maggiore è affidata al gasolio, che ha una percentuale pari all’88,3%, seguito dal metano all’11,4%. Del tutto residuali gli altri contributi, nessun apporto dalle forme di alimentazione ibrida.
Autobus, gli Euro 0 sono al 7,1%
Le categorie euro più presenti a livello nazionale nel comparto del trasporto merci sono Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, crescono e nel 2021 raggiungono il 35% del totale. Una percentuale elevata che supera la quota delle categorie più vecchie, dalla 0 alla 2. Ciò nonostante, è da notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 15%.
La situazione è migliore in Veneto, dove gli Euro 0 si attestano all’8,8% e, in generale, le classi più vecchie, fino all’Euro 2, raggiungono una quota del 24,6%. Le classi meno inquinanti, Euro 5 e 6, sfiorano invece il 40%.
Situazione simile a Verona: qui, gli Euro 0 rappresentano una quota del parco circolante in linea con quella regionale e pari all’8,9%. Stesso discorso per le categorie Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, raggiungono il 41,3%.
In aumento rispetto al 2020, in Italia, la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 42,3%. Stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0 ancora in circolazione, che rappresentano l’11,8% del parco.
Fa meglio della media nazionale il Veneto, regione in cui gli Euro 0 sono solo il 5,6% mentre gli Euro 5 ed Euro 6 rappresentano quasi la metà del totale (45,6%, per la precisione).
Un quadro leggermente meno brillante nella provincia di Verona: qui gli Euro 0 sono infatti un po’ più alti del valore medio regionale (7,1%) e le classi più giovani si attestano poco al di sotto, raggiungendo una percentuale del 42,5%.
Un autobus su cinque ha oltre vent’anni
Il trasporto merci italiano è caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 15 e i 20 anni e le categorie “da 30 anni in poi” rappresentano il 15% del parco circolante. I veicoli recenti “da 0 a 10 anni” arrivano al 33,3%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri di massimo un anno (4%).
In Veneto la fascia d’età più diffusa è più giovane rispetto alla media nazionale: è infatti quella dei 10-15 anni con una percentuale del 19,4%. Le percentuali sono migliori anche guardando alla fascia fino ai 10 anni di vita: qui rientra il 37,6% del parco circolante. Oltre i 30 anni soltanto una quota pari all’8,8%.
La situazione di Verona è del tutto simile a quella regionale: la fascia 10-15 anni è la più popolata e pari al 20,3%. In linea anche quella dei mezzi fino a 10 anni (38,4%) e oltre i 30 (8,9%).
Per il trasporto persone nazionale la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta il 20,5% del totale. Una quota in crescita di un punto percentuale rispetto allo scorso anno, ma ancora altamente superata dalla quota di mezzi vecchi di oltre 20 anni, che nel 2021 raggiunge il 26,9%.
Situazione migliore in Veneto, dove la fascia di oltre 20 anni arriva al 18,8% e quella di massimo 5 anni si attesta al 23,9%. La percentuale maggiore è quella relativa ai mezzi tra i 15 e i 20 anni (25,3%).
Verona presenta un quadro leggermente diverso rispetto alla media regionale: gli autobus fino ai 5 anni hanno una percentuale inferiore (il 18,8%) e quelli oltre i 20 raggiungono il 21,6%. La maggior parte, anche in questo caso, ha tra i 15 e i 20 anni (27,9%).
*Fonte: Elaborazione Econometrica su dati ACI