Documentato l’incredibile sfacelo di un’area prima occupata da rom o sinti stanziali. Si trova all’estrema periferia sud-ovest di Verona, ad una diramazione di strada La Rizza, accanto al forte “Azzano”, struttura austriaca completata nel 1861 e con designazione originaria “Werk Neu Wratislaw” oggi parzialmente utilizzata quale base operativa della Protezione civile.
La stomachevole visione, certo constatata anche da altri palesemente menefreghisti nel non coinvolgere gli organi preposti, riguarda forse una superficie di competenza demaniale o comunale.
L’aggiunta d’assurdo viene dall’ipotesi (suggerita dalle foto) che, in quel luridume snobbato da almeno periodiche verifiche, elementari e doverose da parte di apparati istituzionali, viva (meglio, sopravviva) abusivamente qualcuno.
Il 9 giugno 2020 era stata presentata un’opportuna segnalazione alle autorità competenti perché intervenissero a riguardo per controllare (ed eventualmente identificare chi avesse potuto trovar rifugio in quello squallore) e bonificare (secondo canoni ecologici rivolti al bene-benessere comune) nella prospettiva, magari, d’un utilizzo pubblico e/o sociale. Ma ancora non è stato fatto nulla.
Claudio Beccalossi