“Che i nodi vengano al pettine”, il suo libro-verità presentato a Verona
Non ha peli sulla lingua l’avvocato Giorgio Carozzi (Milano, 13 giugno 1946), depositario alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Monza su incarico d’un suo cliente (inorridito dal piglio autocratico del governo), nel settembre 2020, d’un esposto/denuncia (poi integrato da un secondo atto nell’aprile 2021) nei confronti del presidente del Consiglio dei ministri in carica, Giuseppe Conte, del ministro della Salute, Roberto Speranza, del capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli e del commissario straordinario per il potenziamento delle infrastrutture ospedaliere, Domenico Arcuri, chiamati a rispondere di pesanti reati durante l’emergenza pandemica da Covid-19.
La nostra intervista esclusiva all’avv. Carozzi
[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=B60TXTVo2AM[/embedyt] Reati non certo all’acqua di rose e messi nero su bianco dall’avv. Carozzi:
epidemia colposa (art. 438 c.p.), delitto colposo contro la salute pubblica (art. 452 c.p.), omicidio colposo (art. 589 c.p.). Oltre ai disposti del D. Lgs. 81/08 sulla Sicurezza e Salute sul lavoro ed in un contesto “aggravato dal concorso formale per reato continuato, nel quadro di violazione dei disposti della vigente Costituzione italiana”.
Cassazionista con specializzazione in diritto penale, diritto del lavoro, salute e sicurezza in ambienti di lavoro, privacy e responsabilità amministrativa degli enti ex n. 231/2001, Giorgio Carozzi ha riassunto in un libro giuridicamente ed eticamente esplosivo, “Che i nodi vengano al pettine. Una domanda di Giustizia. Ovvero l’orgoglio di essere liberi” (Gingko Edizioni, Verona, 2022), i vari passaggi di premessa, formativi e documentali, dell’azione legale che non intende in alcun modo colpire le scelte politiche di governo ma le violazioni di leggi “in funzione di decisioni e disposizioni assunte ed imposte alla popolazione in mancanza di una preventiva approvazione da parte del Parlamento”.
Giorgio Carozzi con l’editore Angelo Paratico
Quello dell’avvocato non è un caso unico e già altri suoi colleghi (con scarsa se non assente, anzi, semmai demonizzante pubblicità) hanno smosso le torbide acque in cui la democrazia ed il diritto hanno corso un serio rischio d’asfissia che persiste tuttora, con colpi di coda liberticidi.
Cercando l’exploit del suo lavoro perché il pensiero unico dei poteri forti non lo oscuri, Carozzi s’è sbottonato nella sala superiore del Liston 12, in piazza Bra, dopo i brevi interventi d’apertura di Massimo Mariotti (presidente di Ser.i.t., Servizi per l’igiene del territorio) e di Angelo Paratico (di Gingko Edizioni).
L’apertura di Massimo Mariotti, presidente di Ser.i.t.
Il primo affondo l’ha dato al Piano pandemico «che c’era dal 2005 e che non era stato aggiornato nonostante le sollecitazioni dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità). Per forza, si tratta d’una norma protezionistica! Nel gennaio 2021 è stata fatta un’integrazione. Il “piano” criminale è stato il non uso del Piano pandemico ed ancora adesso stanno facendo tutto il contrario di quanto stabilito in questo vademecum».
«I “prodotti” della “legislazione creativa”, cioè i Dpcm (Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri), sono stati giudicati da emeriti costituzionalisti (Flick, Cassese) violazioni della Costituzione e delle leggi ordinarie. Inoltre, i Dpcm non sono norme penali».
«Ho presentato l’esposto/denuncia ed il successivo aggiornamento contro Conte, Speranza, Borrelli ed Arcuri su insistenza del mio cliente – ha voluto sottolineare l’avv. Carozzi – convinto che la Procura non lo avrebbe mandato avanti. La mia, comunque, è stata volontà di restituire l’esclusiva dignità ai cittadini, di riportare in Italia lo Stato di diritto. A me interessa che vengano rispettate le leggi. Da uomo di legge, infatti, non posso accettare che le stesse leggi vengano considerate come carta da parati. E non si può mentire a tutti sempre».
«”Tachipirina e vigile attesa!”. Non c’è medico preparato che non abbia smoccolato su questo. “Ce lo dice la scienza!” La scienza di chi? È stata attuata una plateale riduzione del Giuramento d’Ippocrate. L’enormità dei tipi d’approccio tramite Dpcm ha consentito una brutale violazione delle leggi e della Costituzione. Il fil rouge del mio libro è l’argomento legale. Non m’interessa la politica. Non tutti hanno chiuso gli occhi. E lo Stato d’emergenza è stato dichiarato per tirare in ballo solo la Protezione civile (con un Borrelli totalmente impreparato) anche se non era l’unico soggetto di riferimento nella crisi pandemica».
Servizio, foto e video di
Claudio Beccalossi