“La politica e i sindacati agricoli sono i primi responsabili della morte dell’alpeggio sulle montagne italiane.
Le predazioni quest’anno superano i già elevatissimi numeri da record dello scorso anno.
Da gennaio a giugno 2022 le predazioni ufficiali (quelle reali sono molte di più, in quanto spesso non vengono denunciate) in Lessinia sono state di ben 88 capi, con un aumento del 22% rispetto lo scorso anno.
Sto ancora aspettando dalle associazioni agricole, a partire dalla Coldiretti, un pur minimo cenno sulla proposta normativa che avevo sottoposto, chiedendo un loro sostegno.
Sono passati mesi e nessuno ha mai mosso un dito. Questo la dice lunga sull’interesse delle associazioni sindacali per gli allevatori e la montagna. Sono più interessati all’agricoltura assistita dalla burocrazia di micro aziende che, terminato l’effetto del contributo pubblico, muoiono con la stessa velocità con cui sono nate.
Gli allevatori stanno rinunciando all’alpeggio. Basta una passeggiata sui pascoli della Lessinia per rendersi conto della diminuzione del carico di bestiame.
Siamo consapevoli che in pochi anni senza il bestiame vedremo alterato il paesaggio della Lessinia come noi tutti lo conosciamo?
La sfiducia degli allevatori è altissima ma la perdita non è solo la loro ma dell’intera collettività.
Si evitino i piagnistei e le attribuzioni di colpe a destra e a manca: all’estero molti Paesi stanno affrontando il problema con il buon senso e la ragione.
Prendo atto che in Italia sia la politica che i sindacati agricoli sono del tutto disinteressati a questi problemi.
Mai una parola spesa da Coldiretti in questi anni e zero interventi a Roma sul tema lupi fatti dalla politica. Poi, mi raccomando, predicate che “dobbiamo tutelare la montagna”!”
Stefano Valdegamberi
Consigliere Regione Veneto