Comunicato congiunto CGIL, CISL E UIL
Anche oggi, un infortunio mortale! Infatti, quello avvenuto oggi alle Cantine Pasqua, stando alle prime ricostruzioni, presenta una dinamica ricorrente, a causa spesso di poca attenzione, mancato rispetto delle normative sulla sicurezza oppure a ritmi eccessivi, in filiere produttive troppo frammentate.
Siamo stanchi e arrabbiati di sentire che si muore in questo modo assolutamente prevedibile e assolutamente evitabile. Questo vale in ogni settore, dalle inalazioni mortali dei silos, dalle cadute dall’alto nei cantieri edili o dai ribaltamenti in agricoltura.
A Verona e su tutto il territorio nazionale è emergenza (dimenticata!). Gli ultimi dati Inail disponibili confermano Verona prima provincia in Veneto per vite perse nei luoghi di lavoro. Il nostro territorio non solo ha 20 anni di ritardo in crescita economica (vedasi Affari e Finanza del 29 agosto) ma continua a non investire nel capitale umano: i giovani scelgono di andarsene a conferma che complessivamente non si investe nelle persone, siano esse laureate o meno! Di fronte ad una crisi pandemica attraverso la quale saremmo dovuti uscire tutti migliori ci troviamo in un contesto stravolto dall’inflazione, nel bel mezzo di una campagna elettorale surreale in cui il valore del lavoro viene letteralmente dimenticato. Una politica responsabile ha l’obbligo morale di affrontare il tema drammatico di un’Italia con tassi di mortalità nei luoghi di lavoro da Paese sottosviluppato. Questo significa che ancora oggi si cerca di far pagare l’assenza di investimenti sulla pelle delle persone: lavorando senza misure di prevenzione e protezione, rimuovendo strumenti di sicurezza perché impediscono alle macchine ed ai cantieri di “correre”.
Dopo le importanti iniziative del Prefetto oggi noi diciamo basta! Promuoveremo assemblee in tutti i luoghi di lavoro attivando una grande mobilitazione che porti chi oggi ha ruoli di responsabilità a decidere se rimanere ancorati al passato o fare un salto nel futuro: dove il valore della persona viene messo al centro, fuori da ogni ricatto occupazionale e coinvolto in percorsi di consapevolezza su cosa sia fare prevenzione nel lavoro e nelle scuole!
Il momento è dei più drammatici per famiglie e imprese, ma proprio per questo dobbiamo mettere insieme gli sforzi per una nuova ripartenza! Non ci sono più alibi per nessuno. Come OOSS continueremo nell’opera di formazione perché possano sempre di più avere strumenti per essere efficaci nella loro azione.
Auspichiamo che la collaborazione con gli enti e le figure preposte ai servizi di prevenzione e protezione sia sempre maggiore e che gli stessi siano messi nelle condizioni di lavorare al meglio con organici adeguati così da poter implementare la sorveglianza e la consapevolezza diffusa.
Comunicato di CGIL Verona
Se le prime ricostruzioni sono corrette, come appare anche da alcune testimonianze indirette raccolte, l’infortunio mortale di oggi alle Cantine Pasqua presenta una dinamica sovrapponibile a quella di centinaia di infortuni simili: un operaio che precipita stordito dalle esalazioni emanate dal silos su cui stava operando per operazioni di ordinaria manutenzione, e il collega che si infortuna nel tentativo di soccorrerlo (per fortuna questa volta con conseguenze non immediatamente fatali).
Siamo stanchi e arrabbiati di sentire che si muore in questo modo assolutamente prevedibile e assolutamente evitabile. Questo vale per le cantine dove le lavorazioni sui silos possono essere mortali; vale per i cantieri edili dove si cade dall’alto, vale nei campi, in agricoltura, dove si continua a morire schiacciati dal trattore.
Tutti insieme, sindacati, associazioni datoriali, istituzioni locali, organi di controllo, dobbiamo avere la forza di mettere un punto a queste assurde tragedie che producono vedove, vedovi e orfani.
E la prima cosa da fare è di andare fino in fondo nell’accertamento delle cause: ci sono state carenze nella formazione di questi lavoratori che risultano essere indiretti, esterni all’organico della Cantina? Sono state rispettate le procedure di sicurezza? Erano forse in affanno a causa di ritmi di lavoro troppo elevati o di scadenze troppo ravvicinate? Erano sufficientemente qualificati per questo tipo di mansione?
Questi eventi non possono essere classificati come tragiche fatalità perché i rischi sono ben noti in partenza. Chiediamo che queste siano le ultime morti che piangiamo e che si passi a mettere in sicurezza una volta per tutta questo tipologia di operazioni.
Comunicato di UGL
“Anche oggi due tragici incidenti sul lavoro nel Bresciano e nel Veronese, in cui due operai hanno perso la vita e uno è rimasto ferito e versa in gravi condizioni. Ci troviamo di fronte a una strage continua, inaccettabile per un Paese civile e avanzato come il nostro. In tal senso, urgono interventi immediati al fine di scongiurare simili tragedie. Chiediamo pertanto al Ministro del Lavoro Orlando e al Presidente Draghi di adottare il prima possibile un piano nazionale volto ad intensificare i controlli e la formazione, nonché a rafforzare le misure in materia di sicurezza sul lavoro. Con la manifestazione nazionale ‘Lavorare per vivere’, l’UGL ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica e il Governo sul tragico fenomeno delle cosiddette morti bianche.” Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito agli incidenti sul lavoro nel Bresciano e nel Veronese in cui hanno perso la vita due operai.
Comunicato di CISL
Ancona una vita persa sul posto di lavoro. Inaccettabile, ancora Verona maglia nera. Giampaolo Veghini: “In questa tragedia in cui un diciottenne perde la vita così ingiustamente ci chiediamo: chi c’era nel luogo dove questi due operai intervenivano? Chi sorvegliava perché le operazioni avvenissero rispettando le procedure? Se come sembra dalle prime notizia quei due giovani sono entrati in contatto con la co2 o fossero in assenza di ossigeno, perché non indossavano le maschere e/o gli autorespiratori? Erano stati formati? Qualcuno aveva verificato che l’azienda addetta alla manutenzione operasse secondo standard e professionalità adeguate? Lo ripetiamo, è inaccettabile che a poco più di un mese dall’incontro presso la Prefettura tutto vada nella direzione contraria. La politica disinteressata al mondo del lavoro ed avvolta in una campagna elettorale surreale dove TikTok diventa il metro di misura; gli SPISAL senza personale che permetta finalmente di innalzare quel 5% di controlli che concedono alle aziende di vedersi verificate forse 1 volta ogni vent’anni! E’ ora di fare i conti con la vita reale delle persone! Basta proclami, servono fatti che vadano nella direzione di rendere obbligatoria nelle scuole, almeno nei professionali e tecnici, la materia della Salute e Sicurezza. Non con piattaforme on line inutili, ma presenza fisica in luoghi di lavoro veri! Basta con i diplomifici! Ammesso che quel giovane fosse stato sottoposto alla formazione obbligatoria è lampante che il sistema non funziona!” Se vogliamo prendere i dati ad oggi a disposizione, in agricoltura più di 1 azienda su 4 ispezionata dagli organi di vigilanza non rispetta le regole base su Salute e Sicurezza. Servono investimenti, ora. Risorse per incrementare gli organici non solo degli addetti alla vigilanza ma soprattutto per coloro che possono attuare una vera politica di prevenzione! Fatta di formazione “on the job”, presenza costante degli SPISAL nei luoghi di lavoro; devono diventare i PRIMI consulenti delle aziende quando devono fare le valutazioni dei Rischi, applicare le misure di prevenzione e protezione. Oggi sul mercato ci sono studi tecnici che vendono la sicurezza sulla carta! A volte finta, mai misurata sui comportamenti di chi lavora o dell’azienda. Va cambiato il paradigma e copiate le migliori pratiche europee in cui gli SPISAL sono a fianco delle realtà per supportare, sostenere e sanzionare alla fine, dove necessario. Noi non ci fermeremo: la persona va messo al centro! E lo diciamo! C’è troppo silenzio da parte delle Associazioni Datoriali! Il momento è difficile per tutti, ma è ora di finirla con gli alibi! Se non avremo risposte arriveremo a proclamare lo sciopero generale provinciale! Il tempo è finito! La produttività si fa con gli investimenti sul capitale umano! Non sulla pelle delle persone! Matteo Merlin Fai CISL Verona: “La sicurezza nei luoghi di lavoro non deve rimanere uno slogan , devono partire azioni concrete. È un bagno di sangue inaccettabile! Vanno rafforzate le ispezioni ed i controlli e realizzato un grande investimento su prevenzione e formazione”.