Per l’Hellas Verona la partita contro il Torino (l’ultima in Casa-Bentegodi del campionato 2021-2022) avrebbe dovuto essere l’unghiata vincente d’arrivederci sulle note della marcia trionfale verdiana (“Gloria all’Egitto” dell’“Aida”), suonata con la tromba prima dell’inizio da un tifoso in tribuna dando il via al coro da pelle d’oca della tifoseria scaligera.
Invece, nonostante l’energico sostegno della Curva Sud e non solo (che qualcuno ha ritenuto addirittura più incisivo dell’infelice faccia a faccia col Milan), la squadra è parsa impacciata, talvolta confusionaria, incapace di triangolazioni efficaci e sguscianti verso l’area avversaria.


Il Torino, dal canto suo, non ha brillato per maggiori energia e lucidità e per questo il gol al 19° del p.t. (effetto d’un tiro sotto la traversa del croato Brekalo) è stato quasi più un colpo di fortuna che di merito.
La squadra veronese, dopo lo stordimento per la rete incassata, ha faticato a scuotersi ed ha risposto a freddo con un paio di tentativi di Lazovic, il secondo dei quali, al 44°, ha costituito l’unica, vera occasione del primo tempo se non dell’intero match, una stangata a cui Berisha ha detto no.




Con queste fiammate della compagine di Tudor nel finale del primo tempo, i secondi 45’ sembravano promettere bene, nonostante i difetti evidenziati.
Ma già all’inizio l’Hellas Verona ha riconfermato la scarsa capacità di macinare azioni, con il Torino deciso a difendere il risultato anche adottando un pressing duro che ha incattivito il gioco. Gli scaligeri, addirittura, hanno rischiato di subire un secondo gol al 33°, quando l’appena entrato in campo Pellegri (al posto di Belotti) ha colpito il palo alla sinistra di Montipò.
I 6 minuti di recupero non sono serviti ai veronesi a smuovere il risultato tenuto a denti stretti dagli avversari che, pungolati a dovere da loro tifosi benché in numero ridotto, sono riusciti a rovinar la festa dell’ultima di campionato dell’Hellas Verona al “Bentegodi”.
Mister Igor Tudor ha schierato Lorenzo Montipò, Darko Lazovic (dal 28° s.t. Gianluca Frabotta), Gianluca Caprari, Kevin Lasagna, Ivan Ilic, Nicolò Casale, Federico Ceccherini (dal 28° s.t. Martin Hongla), Koray Günter (dal 1° s.t. Bosko Sutalo), Fabio Depaoli (dal 28° s.t. Matteo Cancellieri), Adrien Tameze (dal 41° s.t. Pawel Dawidowicz), Giovanni Simeone.
Il Torino dell’ex trainer gialloblù Ivan Juric (Spalato, Croazia, 25 agosto 1975) è entrato in campo con Etrit Berisha, Armando Izzo (dal 15° s.t. Koffi Djidji), David Zima, Andrea Belotti (dal 31° s.t. Pietro Pellegri), Sasa Lukic, Ricardo Rodriguez, Josip Brekalo, Dennis Praet, Mergim Vojvoda (dal 10° s.t. Cristian Ansaldi), Samuele Ricci (dal 10° s.t. Tommaso Pobega), Ola Aina.
Ad arbitrare l’incontro è stato Giacomo Camplone (Sez. Aia di Pescara), autore di controverse e balbettanti decisioni che hanno aizzato le contestazioni di Tudor e dei sostenitori gialloblù.
Dopo la penultima giornata di campionato, l’Hellas Verona è fermo a 52 punti (al 9° posto nella classifica) mentre il Torino è salito a 50 (10°). L’ultimo appuntamento è con la Lazio, il 22 maggio, allo Stadio Olimpico, a Roma.
Claudio Beccalossi