E lo striscione imbecille finisce in prima pagina
Una festa del calcio, con tutte le premesse per una partita scoppiettante, parzialmente guastata da uno striscione firmato dalla Curva Sud ed appeso sabato nei pressi dello stadio “Bentegodi”, con le bandiere della Russia e dell’Ucraina e le coordinate geografiche di Napoli. Quasi un “invito” agli antagonisti in guerra nell’est Europa a lasciar perdere per un attimo le loro tragiche beghe per… lanciar missili sul capoluogo partenopeo.
Una… cagata pazzesca, direbbe il buon rag. Ugo Fantozzi, ma che ha messo ancora una volta in croce i veronesi (facendo di tutte le erbe un fascio) con le solite accuse di “razzismo” e “fascismo” (cosa c’entri questo, poi), con tutte le varianti connesse all’estremizzazione del “campanilismo” ed all’obsoleta diatriba tra “polentoni” e “terroni”. «Che barba, che noia!», aggiungerebbe Sandra Mondaini, relegando nell’imbecillità un’“esternazione” del genere da condannare senza scusanti goliardiche.
La bischerata di pseudo tifosi è finita in prima pagina al pari delle prodezze dell’attaccante nigeriano del Napoli Victor Osimhen, autore di due reti (al 14° p.t. ed al 26° s.t., con quel suo strano correre e camminare) contro l’Hellas Verona. Una squadra, quest’ultima, che è sembrata impacciata, incapace d’agire e reagire adeguatamente, prima e dopo i due goals subiti e che solo dopo la segnatura di Davide Faraoni (al 32° s.t.) e nelle fasi finali ha ritrovato grinta e voglia di fare.




Tutto ciò nonostante ben due espulsioni (Federico Ceccherini per doppia ammonizione al 38° s.t. e lo stesso Faraoni per doppia ammonizione e proteste al 51° s.t.) nell’arrembaggio conclusivo per tentar d’agguantare il pareggio. L’assalto alla “fortezza Napoli” è testimoniato anche dalla serie di sostituzioni d’ambo le parti negli ultimi scampoli del secondo tempo (con ben 6 minuti di recupero).
La formazione dell’Hellas Verona allenato da Igor Tudor: Lorenzo Montipò, Davide Faraoni, Antonin Barak (dal 45° s.t. Matteo Cancellieri), Gianluca Caprari, Ivan Ilic (dal 45° s.t. Martin Hongla), Federico Ceccherini, Koray Günter, Fabio Depaoli (dal 38° p.t. Daniel Bessa), Bosko Sutalo, Adrien Tameze (dal 45° s.t. Nicolò Casale), Giovanni Simeone.



La compagine del Napoli con Luciano Spalletti mister: David Ospina, Mario Rui, Fabian Ruiz (dal 45° s.t. Piotr Zielinski), Victor Osimhen (dal 45° s.t. Andrea Petagna, dal 49° s.t. Faouzi Ghoulam), Hirving Lozano (dal 18° s.t. Lorenzo Insigne), Amir Rrahmani, Matteo Politano (dal 18° s.t. Eljif Elmas), Giovanni Di Lorenzo, Kalidou Koulibaly, Stanislav Lobotka, Anguissa Zambo.



L’arbitro è stato Daniele Doveri (della Sez. Aia Roma 1), forse eccessivamente severo con Ceccherini. L’Hellas Verona, in classifica, rimane fermo a 41 punti. Il Napoli, invece, vola al secondo posto (60) dietro al Milan (63) ma con dietro l’Inter (59) con una partita in meno.
Servizio, video e foto di
Claudio Beccalossi