La partita clou della 36^ giornata (se non dell’intero campionato per l’Hellas Verona), indubbiamente attesa febbrilmente d’ambo le parti per le diverse ambizioni di classifica ma guardata di traverso (e facendo i debiti scongiuri) dal Milan per memorie lontane e mai sopite di scudetti persi in riva all’Adige. Per la cronaca, ben due strappati al “Marcantonio Bentegodi” soccombendo alle armate Brancaleone gialloblù d’allora, a 17 anni di distanza l’uno dall’altro: il 20 maggio 1973 ed il 22 aprile 1990.
A dispetto dei corvi, la compagine di Stefano Pioli (Parma, 20 ottobre 1965, ex difensore a Verona tra il 1987 ed il 1989 ed ex allenatore del Chievo negli anni 2002-2003 e 2010-2011) ha dato prova di superiorità di strategia e d’attacco, di capacità aggressiva e di gioco funambolico.
Stefano Pioli mentre coordina i suoi giocatori


I tifosi del Milan



L’Hellas Verona, allenata da Igor Tudor (Spalato, Croazia, 16 aprile 1978) ha tentato di sovvertire l’egemonia riuscendoci e segnando per prima con Faraoni (al 38°), dopo il gol del milanista Tonali al 16° annullato per fuorigioco dal Var (acronimo di Video Assistant Referee, cioè un assistente che collabora con il direttore di gara per ovviare a casi dubbi, servendosi di registrazioni video da prospettive diverse).
La Curva Sud dei sostenitori dell’Hellas Verona



Quindi, la sfortuna (temuta dal Diavolo rossonero) stavolta ha preso sottobraccio gli scaligeri, con il pareggio del Milan addirittura al 48° (nell’ultimo minuto di recupero) su assist del travolgente Leao per Tonali che ha insaccato. La segnatura agli sgoccioli estremi del primo tempo s’è rivelata un oscuro presagio per i secondi 45’ che hanno visto la formazione di Tudor, per certi versi impacciata e non coordinata, farsi infilare da altre due reti, ancora con Tonali al 5° (bella festa di compleanno per i suoi 22 anni la doppietta personale che sarebbe stata una tripletta se il primo gol non gli fosse stato negato!) e, poi, con Florenzi, al 41°. Bottino che ha demolito gambe e morale dei gialloblù.
L’Hellas Verona ha messo in campo Lorenzo Montipò, Davide Faraoni (dal 21° del s.t. Fabio Depaoli), Antonin Barak, Darko Lazovic, Gianluca Caprari, Ivan Ilic, Nicolò Casale (dal 21° del s.t. Martin Hongla), Federico Ceccherini (dal 35° del s.t. Bosko Sutalo), Koray Günter, Adrien Tameze, Giovanni Simeone (dal 27° del s.t. Kevin Lasagna).
Martin Hongla, centrocampista dell’Hellas Verona

Il Milan ha risposto con Mike Maignan, Davide Calabria (dal 39° del s.t. Alessandro Florenzi), Sandro Tonali, Olivier Giroud (dal 17° del s.t. Ante Rebic), Rafael Leao (dal 39° del s.t. Zlatan Ibrahimovic), Theo Hernandez, Pierre Kalulu, Fikayo Tomori, Rade Krunic (dal 23° del s.t. Ismael Bennacer), Alexis Saelemaekers (dal 17° del s.t. Junior Messias), Franck Kessie.
Ibrahimovic e Florenzi in attesa di entrare in campo


L’arbitro è stato Daniele Doveri (Sez. Aia Roma 1).
Il Milan, ora, ha superato l’Inter in testa alla classifica di Serie A, con i suoi 80 punti rispetto ai 78 dell’antagonista. Mentre l’Hellas Verona è ferma a 52 punti, con ridotte speranze d’aggiudicarsi un posto in qualche competizione europea.
Servizio e foto di
Claudio Beccalossi