In copertina Vincenzo Nibali all’uscita dell’Arena dopo le premiazioni del Giro d’Italia 2022
Foto di Claudio Beccalossi
Il prossimo 19 agosto prenderà il via dall’Olanda l’edizione numero 77 della Vuelta de Espana. La corsa spagnola, dopo tre tappe pianeggianti, inizierà subito a fare sul serio con una serie di giornate di media difficoltà intervallate da frazioni di alta montagna. Sesta, settima e nona tappa definiranno già in buona parte la classifica finale. Dalla quattordicesima, poi, alla ventesima frazione, infine, si procederà con tappe durissime senza soluzione di continuità. Non sarà affrontato quest’anno il mitico Angliru, però le salite non mancheranno a partire dai tradizionali arrivi a Sierra de la Pandera e Sierra Nevada. I soli 55 chilometri a cronometro (22 a squadre durante la prima tappa e 33 il 30 agosto) difficilmente renderanno equilibrato un percorso dedicato (come sempre) agli scalatori puri.
Assente l’acciaccato Roglic (tre volte vincitore), il campione olimpico Carapaz (secondo al Giro 2022), l’australiano vincitore del Giro Hindley, e Yates (vincitore nel 2018) saranno i favoriti al via. Magie sono attese dal fenomeno belga Evenepoel. Conferme si attendono dal portoghese Almeida e dagli spagnoli Mas e Ayuso.
Sarà l’ultima grande corsa a tappe per il messinese Nibali che a 37 anni chiuderà a fine stagione la carriera. Una Vuelta (2010), due edizioni del Giro (2013 e 2016) e un Tour (2014) nel suo palmares, oltre a alcuni podi, numerose vittorie parziali, due campionati tricolore, una Milano Sanremo e due Giri di Lombardia…e scusate se è poco. Riuscirà a lasciare l’ultimo segno di una straordinaria avventura sportiva? L’undici settembre a Madrid avremo la risposta.
Matteo Peretti