Operato d’urgenza e dimesso a Napoli, location del suo ultimo film
Se l’è vista brutta Calogero Alessandro Augusto Calà (attore, cabarettista, cantante, sceneggiatore, regista, Catania, 28 giugno 1951), noto a tutti semplicemente come Jerry Calà.
Colpito da infarto in albergo nella notte tra il 17 ed il 18 marzo scorso mentre si trovava a Napoli per girare il suo ultimo film, intitolato “Hanno rapito Jerry Calà: il riscatto è un problema” di cui è protagonista, sceneggiatore e regista (produttore Gianluca Varriale per la VargoFilm), è stato prontamente soccorso e sottoposto ad un intervento chirurgico per l’inserimento d’uno stent coronarico nella Clinica Mediterranea dalla quale è poi stato dimesso il 22. Alla notizia del ricovero d’urgenza di Jerry si sono subito mossi gli hater no-vax sui social, bersagliandolo di insulti per le sue prese di posizione pubbliche a favore della campagna di vaccinazione contro il Covid-19.
70 anni festeggiati in Arena – Mentre si sta rimettendo in sesto dallo spauracchio prima di riprendere le riprese del film, torna all’attenzione la sua biografia già omaggiata in Arena, il 20 luglio 2021, con più di due ore della diretta televisiva di Rtl 102.5 per i suoi 70 anni d’età e mezzo secolo di brillante carriera. Un evento che ha avuto la partecipazione di tanti amici-big che si sono alternati a fargli gli auguri e ad interpretare i loro “cavalli di battaglia” canori, motivi evergreen della nostalgia dalla lacrimuccia facile degli anni Sessanta, Settanta ed Ottanta del secolo che fu.
Accompagnati dalla JerrySuperband e dalla Verona Young Orchestra di 70 musicisti diretti dal maestro Diego Basso, hanno fatto capolino con ricordi, battute, affetto ed esibendosi nei pezzi forti estrapolati da ciascun repertorio, Maurizio Vandelli de “L’Èquipe 84”, Shel Shapiro dei “Rokes”, Massimo Boldi, Gigliola Cinquetti, Fausto Leali, Sabrina Salerno, Fabio Testi, Ivana Spagna, Ezio Greggio, J-Ax, Mara Venier (ex moglie di Calà), Katia Ricciarelli. Inevitabile, poi, la rimpatriata con gli altri… felini della compagine storica cabarettistico-musicale de “I Gatti di Vicolo Miracoli”, Umberto Smaila, Franco Oppini e Nini Salerno, riuniti nel nome (e nell’interpretazione) di “Verona beat” (omaggio al liceo “Maffei”). Tutto sull’onda… emotiva di “capito?”, “ciao…”, “prova…”, “libidine” ecc.
Jerry Calà, nell’occasione, aveva architettato un viaggio a ritroso per l’Arena gremita con… distanziamento (secondo le disposizioni anti-Covid-19 imperanti) di estimatori di tutte le età servendosi della “sua” macchina del tempo avviata con voce e chitarra su pungoli di Angelo Baiguini e Federica Gentile di Rtl 102.5. Il marchingegno della memoria ha voluto ricordare anche due figure dello spettacolo teatrale e musicale scaligero purtroppo scomparsi, Roberto Puliero e Renato dei Kings.
Galeotto fu il liceo “Scipione Maffei” – Ne è passata d’acqua sotto i ponti da quando, ragazzino, Jerry (nomignolo attribuitogli da compagni di scuola per le sue riuscite imitazioni di Celentano che emulava, a sua volta, Jerry Lewis) si trasferì definitivamente da Catania e Milano a Verona al seguito del padre Salvatore, della madre Maria Rosa Fichera e della sorella Marika.
In città concluse la scuola secondaria di primo grado e poi frequentò il liceo classico “Scipione Maffei” (dove fece comunella con gli altri “gatti”) per poi diplomarsi all’istituto “Aleardo Aleardi” ed iscriversi alla facoltà di Lettere classiche, a Bologna, senza tuttavia concludere il percorso universitario. Aveva altri grilli per la testa, saltellanti anche al “Maffei” con il gruppo teatrale e canoro “Studio 24” da dove sbucarono, nel 1971, “I Gatti di Vicolo Miracoli” (dal nome di un’arteria laterale di via Roma, sede dell’ufficio delle tasse e d’una casa di tolleranza) prima e seconda versione, quella definitiva, con Smaila, Oppini, Salerno e, appunto, Calà.
Debutto al “Derby” di Milano – Scoperti da Cino Tortorella (Felice detto Cino, Ventimiglia, Imperia, 27 giugno 1927 – Milano, 23 marzo 2017, autore, conduttore e regista televisivo, il famoso Mago Zurlì dello “Zecchino d’Oro”, rassegna delle canzoni interpretate da bambini), trovarono il trampolino di lancio al “Derby” di Milano e, da lì, la strada del successo da guadagnarsi fu meno frastagliata. La “consacrazione” avvenne con la partecipazione nel 1977 al programma televisivo “Non stop” con la regia di Enzo Trapani. Nel 1980 fu la volta del debutto nel cinema con il film “Arrivano i gatti” diretto da Carlo Vanzina seguito, l’anno dopo, da “Una vacanza bestiale”, sempre sotto le dritte di Vanzina.
Il “divorzio” dai “Gatti” – In seguito al successo delle pellicole successive (“I fichissimi” con Diego Abatantuono) ed ai suggerimenti di Bud Spencer (Carlo Pedersoli, attore, sceneggiatore, produttore e, prima, nuotatore e pallanuotista, Napoli, 31 ottobre 1929 – Roma, 27 giugno 2016) durante la lavorazione di “Bomber” (1982) sotto la regia di Michele Lupo, Calà decise di…mettersi in proprio. Nel 1993 s’imbatté (è proprio il caso di dirlo, considerando il filone da commedia divertente fino ad allora intrapreso) nel cinema d’autore, sua giusta velleità. Il ruolo drammatico interpretato nel grottesco “Diario di un vizio”, diretto da Marco Ferreri, gli fece meritare il premio quale miglior attore dal Gotha della critica italiana al Festival internazionale del cinema di Berlino.
Un momento cruciale di Jerry fu il grave incidente stradale avvenuto in lungadige Attiraglio, a Verona, il 7 febbraio 1994, che gli causò la rottura dell’arteria femorale. Ne uscì nel 1995, dopo un’operazione e sei mesi di mobilità tramite una sedia a rotelle.
Bettina e Johnny – La sua vita privata si stabilizzò dalle mattane risposandosi, il 5 settembre 2002, con l’imprenditrice veronese Bettina Castioni che, il 16 gennaio 2003, gli diede il figlio Johnny, esibitosi con la chitarra sul palco dell’Arena per il duplice anniversario di vita e di spettacolo del padre.
Calà ha preso parte a 33 film di cui 6 come regista, a 4 programmi televisivi con “I Gatti di Vicolo Miracoli”, 6 serie, miniserie e film TV, 10 quale soggettista e sceneggiatore, 9 esibizioni teatrali (compresa quella del “Buon compleanno, Jerry” in Arena). La sua discografia annovera 3 album, 3 raccolte e 9 singoli con i compari “Gatti”, 7 album come solista, 18 singoli (tra cui “Pony Express Time” con Umberto Smaila, “Ocio” con J-Az e “Odissea nell’ospizio” con “I Gatti di Vicolo Miracoli”).
Riconoscimenti ed un’autobiografia – Oltre al premio a Berlino accennato, Jerry s’è guadagnato altri onori: il Telegatto nel 1987, il Premio delle forze dell’ordine per “Vita Smeralda Tour” al XII Megashow del 2007, il Platinum Award per “Torno a vivere da solo” al Monte-Carlo Film Festival de la Comédie nel 2008. E, poi, vari premi alla carriera: al Catania Film Fest Gold Elephant World – International Film & Musical Festival nel 2012, al Wilde VIP European Award – Osservatorio parlamentare europeo e del Consiglio d’Europa nel 2014, al Premio Giulietta ambasciatrice di Verona nel 2015, al Taormina Film Fest, Taormina Arte Award (Premio Cariddi) nel 2016, al Benevento Cinema e Televisione nel 2017, all’Ischia Global Film & Music Fest nel 2019, al Terni Pop Film Fest nel 2019, al Premio Diva – Arena di Verona ai SEAT Music Awards nel 2021.
Il 19 aprile 2016 l’editore “Sperling & Kupfer” distribuì nelle librerie l’autobiografia di Calà con un titolo che non poteva essere più azzeccato, per l’uso continuo da parte dell’interessato del termine-etichetta, ormai suo esclusivo copyright: “Una vita da libidine”. Nel 2021, assieme al co-sceneggiatore Gino Capone, ha poi pubblicato il romanzo “La lavadora”.
A conti fatti e con tanto passato, il “cuore matto” ha avuto quasi ragione a far le bizze, rapidamente rimediate con capacità clinica. E Jerry, volendo tornare subito al lavoro dopo la breve convalescenza, dimostra che la vitalità e l’entusiasmo ci sono ancora, gli ammiratori (ed i denigratori, tutto fa brodo) di due generazioni anche.
Avanti, allora: lo spettacolo (del “libidinoso” Jerry Calà) può, deve continuare…
Servizio e foto di
Claudio Beccalossi