Questa mattina all’Auditorium del Banco Popolare in viale delle Nazioni, l’Assessore alla Pianificazione Urbanistica Gian Arnaldo Caleffi, coadiuvato dai tecnici comunali Sonia Braggio, Raffaele Pianura, Giorgio Zanata Ventura, ha presentato i tre avvisi per il recupero e la riqualificazione di edifici ed aree degradati. Presenti circa 150 operatori fra architetti, ingegneri, geometri ed imprese edili.
L’incontro è stato aperto dai Presidenti degli Ordini di Ingegneri e Architetti, Collegio Geometri e Geometri laureati, Ance-Collegio Costruttori edili, che hanno espresso soddisfazione per il metodo di lavoro adottato, che li ha visti coinvolti nelle fasi preparatorie delle due varianti al Piano degli Interventi in itinere: la variante di semplificazione normativa (ora al vaglio delle Circoscrizioni e già consultabile sul sito del Comune di Verona) e la variante di rimodulazione, di cui questa mattina sono stati presentati i tre avvisi rivolti ai proprietari di immobili ed aree degradate e sottoutilizzate (che entro il 15 giugno potranno presentare le proposte di recupero, compilando la modulistica presente nel portale comunale).
“Oggi le tutele paesaggistico/ambientali del Piano vigente per gli ambiti dei Parchi dell’Adige e delle Colline -ha spiegato l’assessore Caleffi- si sostanziano in un generale congelamento non solo nella limitazione delle nuove costruzioni, ma anche delle attività di recupero e di riqualificazione degli edifici esistenti. Una tale situazione di stasi, protratta nel tempo, diviene pericolosa in quanto ingenera abbandono e quindi ancora incuria e degrado. Viceversa, l’avviso pubblicato per la raccolta di segnalazioni di immobili esistenti in ambiti del parco dell’Adige e in ambito collinare da recuperare o riqualificare, è finalizzato a porre in essere una tutela attiva che consenta un riutilizzo per funzioni del tempo libero legate alla fruizione del territorio. Non sarà quindi possibile alcun aumento di volume o di superficie utile -ha concluso l’assessore- nemmeno con l’applicazione del piano casa; sarà possibile solo recuperare, riqualificandoli, gli edifici esistenti. Sono esclusi, evidentemente, gli immobili abusivi, anche se abusivi solo parzialmente”.
Per quanto attiene il bando riferito agli interventi puntuali all’interno della città storica, si è discusso delle modalità di redazione delle proposte progettuali, definendo i principi di fondo per incrementare azioni di recupero e di riqualificazione, tendenti ad accelerare i processi di rigenerazione dei tessuti costruiti.
Per quanto invece attiene l’informativa volta alla presentazione di proposte per la costituzione di nuovi Accordi ex art. 6 LR. n. 11/2004 si è proceduto all’illustrazione, oltre che delle modalità di presentazione della documentazione, anche e sopratutto su come costruire una proposta progettuale urbanisticamente corretta, che sappia cogliere attraverso un intervento di rigenerazione urbana l’occasione di migliorare concretamente una parte di città. Al termine dell’illustrazione molti tecnici presenti hanno posto domande che, nelle risposte, hanno trovato i chiarimenti richiesti.