Una tanica contenente chissà quale liquido inquinante che avrebbe dovuto essere smaltito correttamente in ben diversa maniera.
Ed un riparo dell’estrema disperazione nella boscaglia, con tanto di capi di vestiario appesi all’esterno.
Sono queste le “sorprese” che sfuggono agli occhi distratti della quasi totalità dei frequentatori del collegamento viario dalla zona del Policlinico di Borgo Roma e del vicino polo universitario a via Ca’ di Aprili, nella frazione Ca’ di David. Lo stretto tragitto di campagna percorre le strade le Grazie e del Vignale, percorsi alternativi ad altri più trafficati.
Ed è, appunto, sul bordo di strada le Grazie che qualche irresponsabile ha abbandonato il lurido recipiente pieno, rifilando la responsabilità del suo sgombero, prima o poi, all’allertata (quando lo sarà) Azienda Multiservizi d’Igiene Ambientale (Amia). Se il dissennato lascito del solito ignoto risulta in bella vista, non lo è altrettanto l’inverosimile “capanno” messo in piedi da non identificati all’ormai ultimo livello della propria dignità umana, seminascosto dalla vegetazione ed a tu per tu con la proprietà privata del Consorzio di Bonifica Agro Veronese Tartaro Tione.
Il miserabile abituro è collocato a poca distanza da un cartello ammonitore: “Pericolo Limite di sicurezza Sabbie mobili” che inquieta ulteriormente, facendo riferimento a terreno particolarmente molle, fangoso/sabbioso, in grado comunque di costituire un rischio. Chi frequenta quella catapecchia isolata, lontana da abitazioni, tra rifiuti, cianfrusaglie, umidità, in un’area che nasconde insidie? Un controllo delle circostanze da parte della polizia locale è quanto mai urgente, soprattutto per verificare cosa eventualmente celi l’interno di quel ricettacolo di degradante sopravvivenza…
Servizio e foto di
Claudio Beccalossi