Sembra in un tempo sospeso l’avvio, se e quando avverrà, della poderosa opera di riqualificazione (con centro commerciale, aree residenziali, artigianali, religiose, impianti sportivi, servizi ricettivi, sociali e di solidarietà ecc.) della vasta superficie dell’ex seminario vescovile minore della frazione San Massimo, tra le vie Bartolomeo Bacilieri e Lugagnano. Un mega progetto denominato Ecoborgo di Mezzacampagna che, nel luglio 2020, ha avuto la definitiva autorizzazione da parte della Regione Veneto, con l’approvazione d’una variante urbanistica n. 5 al Paqe (Piano d’Area Quadrante Europa).
L’avveniristica ma discussa rivoluzione edilizia era stata avanzata dalla Curia scaligera tramite la Società San Massimo srl, scatenando critiche politiche (dei consiglieri comunali d’opposizione) e rimbrotti di associazioni di categoria (quale Confesercenti Verona).
E se l’interno degli ampi spazi dell’ex seminario appare ancora e comunque nell’abbandono, è certa, invece, l’incuria della piazzola davanti al cancello d’ingresso, in via Bacilieri 1. Sacchi e scatoloni di rifiuti, contenitori d’olio esausto, immondizie disperse testimoniano squallore e negligenza.
Come il campanello con citofono e sistema d’apertura con chiave o telecomando parzialmente asportati e vandalizzati, con fili elettrici penzoloni.
Se il nuovo assetto tarda a realizzarsi per posizioni polemiche o contrapposte, cavilli burocratici, fallimenti forse o finanziamenti incerti, quell’anticamera esterna nel degrado dovrebbe essere ripulita da chi di dovere a cadenza almeno occasionale.
Claudio Beccalossi