Con il piano RePower Ue l’Unione Europea punta a rispondere con forza alla crisi energetica, incrementando l’utilizzo delle energie rinnovabili e al tempo stesso smarcarsi dalla dipendenza russa per quanto riguarda le fonti fossili. Vediamo nei dettagli in cosa consiste il piano RePower Ue e qual è la posizione italiana
Piano RePower UE: cos’è e come funziona
Per far fronte alla crisi ambientale l’Unione Europea ha dato il via libera al piano RePower Ue. Lo scopo è quello di rispondere alla crisi energetica e di materie prime causata dalla folle guerra della Russia contro l’Ucraina. L’obiettivo dell’Unione Europea tramite questo piano è quello di cercare di dire addio alla dipendenza dalle fonti fossili russe (carbone e gas) entro il 2027, spingendo allo stesso tempo l’acceleratore sulle energie rinnovabili, in primis l’energia solare. Per l’energia domestica non a caso, negli ultimi anni, vengono favoritifornitori di energia che offrono proposte di energia green. Fare attenzione al fornitore scelto ma soprattutto a come utilizzare l’energia di cui abbiamo bisogno, aiuterà il pianeta a le nostre tasche. Numerosi distributori di energia stanno cercando di immettere sul mercato sempre più proposte green a favore dell’ambiente. Tali dati vengono confermati dalle numerose operazioni di subentro o voltura sottoscritte grazie ad offerte gas e luce green.
Il piano Repower Ue è stato presentato a maggio 2022 a Bruxelles e ribadisce l’importanza delle fonti rinnovabili per eliminare definitivamente le importazioni di combustibili fossili dalla Russia, alzando l’obiettivo della quota di rinnovabili sui consumi finali al 2030 portandola dall’attuale 40% al 45%.
Il piano Re Power Ue si articola in alcuni punti chiave, tra cui:
- Ricerca di fornitori di energia alternativi alla Russia per quanto riguarda l’approvvigionamento di gas, investendo in infrastrutture per far arrivare il gas in Europa in sicurezza. Per facilitare una strategia comune è stata varata la EU Energy Platform, per permettere ai diversi paesi europei di agire assieme, coordinandosi per quanto riguarda la domanda e il trasporto del gas.
- Aumentare l’utilizzo delle fonti rinnovabili: l’UE ha alzato l’obiettivo 2030 di impiego di rinnovabili come fonti primarie dal 40% al 45%, includendo non solo eolico e solare ma anche idrogeno e biometano.
- La scelta di una nuova strategia per l’energia solare chiamata EU Solar Strategy. L’Unione Europea punta a incrementare l’utilizzo del fotovoltaico il quale dovrebbe soddisfare almeno il 25% della domanda europea di energia. Per questo è stato introdotto l’obbligo di installazione, entro il 2026, su tutti i nuovi edifici commerciali e pubblici con un’area utile maggiore di 250 metri quadrati. Dal 2027 l’obbligo scatterà anche per gli edifici già esistenti, mentre per tutti i nuovi edifici residenziali i tetti solari saranno obbligatori dal 2029
La domotica e gli obiettivi dell’Unione Europea
La domotica è un’ottima soluzione per combatteree gli sprechi di energia. Sfruttando questa tecnologia è possibile limitare un poco l’inquinamento ed ottimizzare al massimo i consumi delle nostre bollette. Installando nella propria abitazione impianti gestibili da remoto sarà quindi possibile controllare gli impianti di riscaldamento l’inverno e di rinfrescamento l’estate, gestire l’ impianto di irrigazione oppure controllare le luci di casa. Serve solo uno smartphone e una buona connessione rivolgendosi ai diversi operatori internet presenti sul mercato. Grazie alle nuove tecnologie oggi chiunque ha la possibilità di navigare velocemente utilizzando sistemi via area. Uno di questi è il sistema FWA, ovvero il sistema “fibra misto radio”, una sorta di ibrido tra il WiMax e la FTTC. Prima di cambiare operatore ricordati sempre di verificare la copertura della fibra della tua zona ed effettuare uno speed test.
Uno degli obiettivi primari del piano UE per l’energia è l’innalzamento degli obiettivi per le rinnovabili dal 40 al 45% entro il 2030, spingendo di fatto tutti I paesi europei a conformarsi. In particolare, l’Italia, nell’ambito delle rinnovabili, dovrà passare dall’attuale 1,5 GW di nuove installazioni di capacità elettrica rinnovabile annua a non meno di 10 GW per essere in linea con l’ambizione di REPowerEU. Questo può portare alla sostituzione di almeno 7,5 miliardi di metri cubi di gas entro il 2025, circa un quarto delle importazioni italiane di gas dalla Russia. Ma non solo. Saranno necessarie nuove modifiche nel disegno del mercato elettrico, oggi fin troppo orientato verso il gas.
Il conflitto della Russia ai danni dell’Ucraina ha incrinato i rapporti con tra Italia e Mosca. Non si sa quando questi strappi verranno ricuciti, non si può nemmeno sapere se ciò accadrà. Quel che è sicuro è che l’Italia ha dovuto cercare nuovi accordi con altri paesi, in questo caso paesi africani, quali Congo e Algeria, per diminuire la dipendenza da Mosca.